Per l'Unione svizzera degli imprenditori le richieste sindacali di innalzamento degli stipendi del 5% «non sono realistiche»
BERNA - La situazione economica in Svizzera sta diventando sempre più cupa, secondo l'Unione svizzera degli imprenditori (USI). Richieste salariali esagerate vanno quindi respinte.
A causa delle perdite salariali reali degli ultimi due anni, segnati dalla crisi del coronavirus e dalla guerra in Ucraina, i sindacati chiedono aumenti salariali del 5%, viene ricordato in un comunicato odierno. Ma secondo l'USI queste richieste non sono né realistiche, né supportate dai fatti.
In base a un nuovo documento dell'organizzazione dedicato alle retribuzioni, i salari reali sono aumentati in modo significativo tra il 2012 e il 2022: in media dello 0,3% all'anno compresi gli ultimi due che - viene ricordato - sono stati eccezionali anche per i datori di lavoro.
Anche l'affermazione secondo cui le aziende realizzano profitti elevati e lesinano sui salari è smentita dai fatti: stando all'USI è vero il contrario. Da un lato la quota di retribuzione dei dipendenti sul prodotto interno lordo (PIL), a eccezione di fluttuazioni a breve termine, segue una tendenza chiaramente positiva da oltre 10 anni, dall'altra la quota dei profitti aziendali sul PIL tende a diminuire.
Allo stesso modo, l'affermazione secondo cui è necessario recuperare il ritardo dei salari reali in termini di produttività è sostenibile al massimo nel breve periodo: nel medio-lungo periodo entrambe le variabili stanno aumentando in egual misura, scrive l'organizzazione.
Secondo il suo capo economista Simon Wey «a parte le fluttuazioni a breve termine, la crescita dei salari reali sta tenendo il passo con la crescita della produttività del lavoro. In molti casi, negli ultimi dieci anni la crescita dei salari reali è stata addirittura superiore a quella della produttività».
Bisogna poi tenere conto del fatto che l'economia in Svizzera si sta raffreddando notevolmente, soprattutto a causa di una situazione economica sfavorevole delle aziende del settore manifatturiero e del commercio all'ingrosso, rileva ancora l'USI. In seguito all'indebolimento della domanda estera, sono particolarmente colpite dalla crisi globale le imprese orientate all'esportazione. E alla luce dell'aumento dei tassi di interesse, che probabilmente continueranno a salire, è probabile che la situazione peggiorerà ulteriormente.