In futuro il suo gruppo farà sempre più manutenzione di sistemi d'armamento collegati a quelli di paesi dell'Alleanza atlantica
ZURIGO - La Svizzera dovrà decidere su un'adesione alla NATO, ritiene il presidente del consiglio d'amministrazione di RUAG Nicolas Perrin. In futuro il suo gruppo farà sempre più manutenzione di sistemi d'armamento collegati a quelli di paesi dell'Alleanza atlantica.
La produzione autonoma di armi e munizioni non è redditizia per l'industria dell'armamento elvetica, ha spiegato Perrin in un'intervista pubblicata oggi alla "Neue Zürcher Zeitung". Il mercato svizzero è troppo piccolo. La legislazione sulle esportazioni è troppo rigida. La produzione indipendente avrebbe senso solo se ogni componente fosse prodotta nella Confederazione. «È possibile acquistare materiale bellico, come le munizioni, all'estero e immagazzinarlo e manutenerlo in Svizzera in caso d'emergenza».
Secondo il presidente di RUAG è molto più importante avere un settore IT autonomo. La sua azienda è da tempo un operatore di sistemi, ha affermato. «Vogliamo soprattutto essere in grado di gestire i sistemi e le tecnologie dell'esercito, il nostro cliente principale, anche in caso d'emergenza».
A suo avviso una completa integrazione di RUAG nelle forze armate sarebbe una buona idea. A suo dire è più efficiente e innovativo se le attività operative del gruppo vengono svolte in una struttura aziendale piuttosto che nell'amministrazione.
Per Perrin la questione della neutralità e della sua interpretazione si porrà sempre più spesso in futuro. Egli non ha voluto svelare se personalmente sia favorevole o meno all'adesione della Svizzera alla NATO: «È una questione politica».