Il punto del 99esimo congresso dell'organizzazione che si sta svolgendo in questi giorni a Sal Gallo.
SAN GALLO - Un centinaio di svizzeri residenti all'estero hanno discusso oggi del proprio manifesto elettorale nel quadro di un congresso iniziato ieri e che finirà domani in quel di San Gallo. La categoria ha espresso le sue rivendicazioni politiche in vista delle federali in calendario il prossimo autunno.
Nel manifesto, l'Organizzazione degli svizzeri all'estero (OSE), arrivata al 99esimo congresso, chiede che siano garantiti i diritti politici degli svizzeri che abitano al di fuori della Confederazione. Si tratta di quasi 800'000 persone, viene ricordato in una nota. Alle federali di ottobre, esse potranno votare per via elettronica solo nei cantoni di Basilea Città, San Gallo e Turgovia.
Gli svizzeri all'estero vogliono inoltre che sia sviluppata l'amministrazione digitale, che la libera circolazione delle persone sia garantita, che siano soppressi gli ostacoli alla mobilità nelle assicurazioni sociali e che siano certificati i fondi per le scuole elvetiche oltre i confini nazionali.
L'incontro ha riunito principalmente persone residenti nell'Ue. Erano presenti tuttavia anche svizzeri dall'Argentina, dal Sud Africa, da Israele o dalla Thailandia, ha indicato una portavoce dell'OSE a Keystone-ATS.
A discutere con loro c'erano i consiglieri nazionali Sarah Wyss (PS/BS), Laurent Wehrli (PLR/VD), Nicolas Walder (Verdi/GE), Roland Fischer (PVL/LU) ed Elisabeth Schneider-Schneiter (Centro/BL). Non tutti i parlamentari sono però sensibili alle preoccupazioni della Quinta Svizzera ha dichiarato, citato nel comunicato, il presidente dell'OSE ed ex consigliere agli Stati Filippo Lombardi, che ha quindi invitato a maggior ragione i politici presenti a impegnarsi in questo senso all'interno dei rispettivi partiti.