Il Consiglio federale vuole vietare espressamente la violenza sui piccoli nel contesto educativo familiare.
BERNA - Occorre sancire esplicitamente nel Codice civile (CC) il principio dell'educazione non violenta. Il Consiglio federale ha avviato oggi, fino al 23 novembre, una procedura di consultazione che mira a potenziare la prevenzione, vietando espressamente ai genitori di ricorrere a punizioni corporali o ad altre forme di violenza degradante nell'educazione.
Già secondo il diritto vigente non è consentito ricorrere alla violenza contro i bambini nel contesto educativo familiare, ricorda l'Esecutivo, aggiungendo che i minori sono tutelati dal diritto penale. Di recente il legislatore ha inoltre esteso i diritti e gli obblighi di avviso in caso di minaccia al bene del minore, rafforzando la protezione del bambino sul piano civile.
L'anno scorso il parlamento ha voluto spingersi oltre, incaricando il Governo di vietare espressamente nel CC il ricorso alla violenza nell'educazione. Il Consiglio federale propone che la nuova disposizione di legge precisi l'attuale dovere di educazione dei genitori in considerazione del bene del figlio e indichi esplicitamente che i genitori devono educare «il figlio senza ricorrere a punizioni corporali o ad altre forme di violenza degradante».
La disposizione funge da linea guida ed è un chiaro segnale del fatto che la violenza nell'educazione non è tollerata, sostiene il Governo, aggiungendo che non prescrive alcun metodo educativo; i genitori possono continuare a scegliere autonomamente come educare il figlio.
Parallelamente, nel suo progetto il Consiglio federale vuole rafforzare la prevenzione. Le attuali offerte di consulenza e aiuto per genitori e figli, in parte differenti a seconda della regione, vanno ampliate e l'accesso ad esse va migliorato, scrive.
I Cantoni sono chiamati a provvedere affinché, in caso di difficoltà nell'educazione, vi siano sufficienti consultori a disposizione degli interessati, allo scopo di offrire consulenza preventiva a genitori e figli sulle questioni educative e, se necessario, fornire sostegno per risolvere i conflitti.
Stando a diversi studi effettuati a livello internazionale, il radicamento dell'educazione non violenta nella legge consente di modificare durevolmente il comportamento educativo dei genitori e ridurre l'accettazione della violenza, conclude il Consiglio federale.