Spesso i bambini affondano senza reagire. «Non si rendono conto che stanno per annegare», spiega la Società svizzera di salvataggio».
DIETIKON - Una bambina di soli nove anni è annegata nelle acque del fiume Limmat, giovedì pomeriggio, a Dietikon (ZH).
La polizia l'ha trovata a circa tre metri di profondità e i tentativi di rianimazione sono stati vani. Le circostanze e le cause dell'incidente al momento non sono ancora state chiarite, ma, secondo la Società svizzera di salvataggio (SSS), nuotare in acque libere per i bambini è particolarmente rischioso.
I fiumi, infatti, sono per natura in costante trasformazione: a causa della pioggia o dell'apertura di una chiusa, la quantità d'acqua e la sua forza possono aumentare bruscamente in pochissimo tempo. «Pericoli come correnti e mulinelli, così come rami o rocce presenti sott'acqua, non sono sempre visibili dalla riva», spiega Thomas Wälti, presidente della sezione bernese della Società svizzera di salvataggio. «Dopo i temporali, l'acqua diventa torbida e queste insidie possono nascondersi anche vicino alla riva».
«Non si rendono conto che stanno per annegare» - Wälti sottolinea tuttavia che non solo i fiumi, ma anche i torrenti e i laghi rappresentano un rischio: «Solo bravi nuotatori dovrebbero avventurarsi in acque libere. Il pericolo esiste per tutti, ma in particolare per i bambini piccoli. Possono annegare in meno di 20 secondi e nella maggior parte dei casi accade in modo silenzioso». Infatti, quando bocca e naso sono già sott'acqua, il suono emesso è minimo o nullo.
«Un bambino di solito non è ancora in grado di valutare le conseguenze delle sue azioni e non si rende conto che sta per annegare», conviene Christoph Merki, sempre della Società svizzera di salvataggio. Per i piccoli è molto difficile orientarsi in acqua e spesso il bambino si arrende al suo destino, affondando senza reagire, spiega.
Quando si tratta di far entrare in acqua i loro bambini, molti genitori si affidano ad ausili come braccioli o materassini. Stando a Wälti, però, anche questi non offrono una vera protezione. I materassini ad aria possono perdere galleggiabilità a causa di buchi causati da pietre taglienti o dalla luce del sole, sottolinea, e sono difficili da controllare. «C'è dunque il rischio che un nuotatore scarso si allontani dalla riva e non sia più in grado di uscire dall'acqua con le proprie forze». Solo i giubbotti di salvataggio non gonfiabili, con un solido corpo di galleggiamento, offrirebbero dunque una reale sicurezza.
Secondo l'Ufficio prevenzione infortuni (UPI), ogni anno in Svizzera si verificano circa 12'000 incidenti di balneazione. Circa 5'700 di questi coinvolgono bambini e ragazzi fino a 16 anni e ogni anno in media tre bambini di età uguale o inferiore ai nove anni muoiono annegati. Secondo l'UPI nella maggior parte dei casi al momento dell'annegamento i bambini erano sorvegliati in modo inadeguato o non erano sorvegliati affatto. Questo, sia per quanto concerne gli incidenti verificatisi in aree di balneazione che a casa.