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ZURIGOAll'uni di Zurigo, l'IA pilota i droni meglio dell'uomo

30.08.23 - 19:01
Si chiama Swift e la rivista Nature gli dedica la copertina perché questo risultato non è una semplice curiosità, ma una pietra miliare
Depositphotos (IraGirichBO)
Fonte Ats
All'uni di Zurigo, l'IA pilota i droni meglio dell'uomo
Si chiama Swift e la rivista Nature gli dedica la copertina perché questo risultato non è una semplice curiosità, ma una pietra miliare

ZURIGO - Tutto è cominciato con gli scacchi, poi ci sono state sfide più complesse con il poker e i videogiochi e adesso l'intelligenza artificiale ha imparato a battere gli esseri umani nel pilotare i droni.

È un altro passo in avanti nel cammino destinato a portare verso macchine sempre più capaci di adattare i loro comportamenti ai segnali che arrivano dal mondo esterno e sempre più autonome.

Il primo sistema capace di pilotare i droni meglio degli esseri umani si chiama Swift e la rivista Nature gli dedica la copertina perché questo risultato non è una semplice curiosità, ma una pietra miliare per i futuri sviluppi della robotica, in particolare per le auto autonome e i robot destinati a vivere nelle case con gli esseri umani.

La ricerca è stata coordinata dall'Università di Zurigo, con il gruppo diretto da Elia Kaufmann e del quale fanno parte gli italiani Davide Scaramuzza e Antonio Loquercio; hanno collaborato gli Intel Labs di Monaco (Germania) e Jackson (Stati Uniti).

Scacchi, Go, StarCraft e Gran Turismo sono alcuni dei giochi nei quali sistemi di intelligenza artificiale hanno finora battuto gli esseri umani, ma "queste impressionanti capacità erano comunque limitate alla simulazione di ambienti relativi a giochi da tavolo", ossia situazioni nelle quali vengono replicate le stesse condizioni di test, osservano gli autori della ricerca. "Riuscire a superare queste limitazioni e ottenere livelli da campione nelle gare fisiche è un problema annoso - rilevano - nello sviluppo di robot autonomi e dell'intelligenza artificiale".

Per mettere in grado Swift di gareggiare con piloti di droni umani, i ricercatori lo hanno addestrato combinando le strategie di apprendimento automatico per rinforzo utilizzate nei videogiochi, integrandole con i dati raccolti nel mondo fisico. Una sfida non facile, considerando che le gare si sono svolte ad alta velocità su un terreno tridimensionale e che ogni pilota, umano e non, doveva orientarsi nel terreno di gara attraverso la telecamera del suo drone.

Sulle 25 gare disputate, Swift si è aggiudicato 15 vittorie, nonché il tempo di gara più veloce registrato sul percorso, con un vantaggio di mezzo secondo sul miglior tempo registrato da un pilota umano. Ha battuto così tre campioni umani, due dei quali di livello internazionale.

Per gli autori della ricerca "questo risultato è una pietra miliare per la robotica mobile e per l'intelligenza artificiale, che potrà ispirare lo sviluppo di soluzione ibride per l'apprendimento in altri sistemi fisici". Per esempio, potrebbe essere questa la strada per ottenere auto autonome più efficienti, in grado di organizzare il loro movimento sulla base di quanto sta accadendo nell'ambiente che le circonda, o di robot capaci di muoversi con sicurezza nelle case.

Certamente c'è ancora tanta strada da fare, come osserva in un commento pubblicato nello stesso numero della rivista Guido de Croon, della facoltà di Ingegneria aerospaziale dell'Università di Delft, nei Paesi Bassi. Questa prima prova dell'intelligenza artificiale nel pilotare i droni è stata indubbiamente un successo, ma si è svolta in un campo di gara al chiuso e quindi con un numero limitato di stimoli esterni.

Per poter davvero sconfiggere gli esseri umani, dice l'esperto, la gara dovrà avvenire su terreni più complessi e all'esterno, dove l'intelligenza artificiale dovrà riuscire ad affrontare i disturbi più diversi, come il vento e le variazioni della luce.

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COMMENTI
 

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Tutto molto interessante. Resta il fatto che in una missione di volo REALE i fattori e le variabili pre volo - durante il volo e posto volo da valutare, registrare e documentare e archiviare sono molte. Non solo la situazione si complica per IA ma resterà il fatto giuridico della responsabilità civile di tutto il processo che on potrà essere trasferita a un gruppo di bit e byte. L’uomo è e resterà il centro, fulcro perno di tutto il processo anche durante il volo automatizzato al fine di poter prendere decisioni arbitrarie e intervenire in ogni momento con priorità di primo livello.

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Per chi pratica professionalmente il volo con droni e svolge tutte le buone pratiche tecniche, amministrative sul campo potrà beneficiare di un aiuto IA per simulare, migliorare e adottare tattiche e strategie atte a perfezionare e mitigare, in modi alternativi e performanti, situazioni diverse facendo capo alla capacita della IA di valutare , sulla scorta delle esperienze maturate in precedenza, proponendo molteplici soluzioni. Già oggi IA può essere una risorsa per la valutazione di una missione e delle situazioni in scenari standard e non per la stesura di un SORA.

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Improbabile e grave se in un futuro prossimo si pensa di stravolgere la catena di comando e pretendere che un software IA prenda il controllo di tutta la missione. Dalla sua valutazione, pianificazione, gestione documentale, amministrativa, valutazione rischi – benefici, mitigazione , conduzione della missione volo, alle valutazioni post volo magari passando anche dall’amministrazione delle manutenzioni di linea ordinarie, straordinarie. In caso di fatti avversi, incidenti, danni, perdita di vite umane porteremo in aula di dibattimento l’IA ??

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Mi pare si stia un pochino debordando con questa insana idea di trovare a tutti i costi la strategia di evitare di lavorare e delegare a una IA ogni che con il solo scopo di diventare da SAPIENS a FANULLONES.

Celamen Tarvipia 1 anno fa su tio
Un bel prodotto da vendere agli eserciti pacifisti
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