La raffineria Valcambi è sospettata di importare metalli preziosi di dubbia provenienza. L'ammonimento delle autorità federali.
BALERNA - La più grande raffineria svizzera è sospettata di negoziare oro sporco. Il colosso dei metalli preziosi Valcambi, con sede a Balerna, ha ricevuto un ammonimento da parte dell’Ufficio di controllo dei metalli preziosi. Il motivo? L’azienda ticinese, contrariamente agli impegni presi, avrebbe continuato a importare oro dalla società Kaloti, con sede a Dubai. Una decisione che non piace a Berna. Kaloti è infatti al centro di vari scandali di riciclaggio di denaro e oro sporco.
Ispettori allarmati dalle pratiche dell'azienda - Ma andiamo con ordine. I fatti risalgono al 3 dicembre del 2020 quando l’Ufficio di controllo dei metalli preziosi ha effettuato un sopralluogo presso l’azienda ticinese. La visita è stata seguita da una lettera di rimprovero, inviata il 10 dello stesso mese, a Michael Mesaric, amministratore delegato della raffineria d'oro di Valcambi. Gli ispettori della Confederazione avevano rilevato oro sospetto proveniente da Dubai.
La lettera è giunta ora nelle mani della Nzz am Sonntag e della RTS. Secondo quanto pubblicato dai due media, ad allarmare le autorità di vigilanza elvetiche è stato il commerciante Trust One (oltre al suo fornitore arabo MTM Gold Refinery). Entrambi non godono infatti di una buona reputazione. «Le parti coinvolte sono state associate dalla stampa al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo», si legge nella lettera. I due media svizzeri hanno cercato di contattare le parti in causa senza successo. MTM Gold Refinery e Valcambi non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.
In conclusione della lettera, le autorità di vigilanza hanno stabilito che Valcambi ha adempiuto ai suoi obblighi legali di diligenza. Eppure, attraverso l’ammonimento, Berna ha cercato di spingere l’azienda a controllare maggiormente la provenienza dell’oro.
La reputazione svizzera in pericolo - Questione chiusa? Nient'affatto. Le reazioni degli esperti del settore, a seguito della pubblicazione della lettera, mostrano chiaramente la gravità dell’imprudenza di Valcambi. «La lettera è scioccante», ha commentato alla Nzz Marc Ummel, esperto di oro presso l'organizzazione per lo sviluppo Swissaid. Secondo Ummel la reputazione della Svizzera è in gioco. «Queste transazioni sono molto rischiose».
Riavvolgiamo il nastro. Nel 2014 la piazza commerciale dell’oro di Dubai è stata colpita da uno scandalo mondiale. La raffineria Kaloti, una delle più grandi al mondo, è stata accusata di acquistare oro per milioni di dollari senza conoscerne la provenienza. La conseguenza? La maggior parte dell’oro proveniva dal Sudan, in particolare dalla provincia del Darfur, una regione in conflitto.
Kaloti sinonimo di oro sporco - Lo scandalo di riciclaggio di denaro ha infangato definitivamente la reputazione della raffineria di Dubai. La maggior parte delle raffinerie elvetiche hanno abbandonato ogni relazione commerciale con Dubai. Valcambi ha invece continuato a commerciare oro con Kaloti.
L'associazione dei metalli preziosi ha chiesto alla raffineria ticinese di seguire l’esempio delle altre aziende svizzere. «Nelle nostre transazioni con Kaloti, ci siamo assicurati di sapere da dove proveniva l'oro», aveva spiegato in un'intervista al Sonntags-Zeitung nel 2020, Michael Mesaric. Nella stessa intervista, l'amministratore delegato di Valcambi ha anche dichiarato di aver ormai chiuso ogni relazione commerciale. «È da un anno che non abbiamo rapporti commerciali con Kaloti». Dichiarazioni che si sono rivelate false.