Da più parti critiche per la cattiva gestione delle finanze. Nuovi documenti confermerebbero la portata del problema.
ZURIGO - C'è un po' di maretta tra i vertici della Protezione svizzera degli animali (PSA). Recentemente è stato reso noto che due membri del consiglio d'amministrazione, la consigliera nazionale del PS Martina Munz e l'ingegnere agrario dell'ETH Michel Roux, sono stati sospesi. In precedenza avevano presentato una denuncia penale contro l'associazione per gestione sleale, discutibili operazioni immobiliari, appropriazione indebita di donazioni e lasciti, oltre a spese eccessive. È stato espresso anche il sospetto di tangenti.
I giornali di CH Media riferiscono di avere prove in questo senso, tra le quali il rapporto di audit esterno. Si applica ovviamente il principio della presunzione d'innocenza.
Nessun budget annuale: le spese vengono invece gestite generosamente
Dai documenti risulta che finora le finanze dell'associazione non sono state gestite in modo professionale. Non ci sono budget annuali, nessuna dichiarazione dei profitti significativa, nessun responsabile finanziario operativo.
Inoltre, si nota un utilizzo estremamente generoso delle spese e delle compensazioni, che viola le disposizioni delle autorità fiscali. Manca anche una revisione adeguata e un sistema di controllo interno, come richiesto dal Codice Civile per un'organizzazione di questa dimensione. Le linee guida della Zewo non sono state neanche lontanamente rispettate fino a questo momento.
Al centro delle critiche la presidentessa Nicole Ruch
Al centro delle critiche c'è la presidente della PSA Nicole Ruch, economista aziendale e direttrice della Credit Suisse di Bienne (BE). Verso la fine del 2021 è stata eletta a capo dell'associazione. La sua mission? Raccogliere fondi. «Perché senza soldi non si ottiene nulla», ha sottolineato la stessa Ruch. Martina Munz, consigliera nazionale del PS, dice di lei: «Nel corso degli anni che ha trascorso ai vertici dell'associazione si è insediata una struttura di potere problematica. Si comporta come un'autocrate. Ruch e la sua gente guidano l’associazione in modo autoritario e non trasparente».
Il revisore dei conti: «In tutti i casi è stato violato il dovere di diligenza»
Alla fine di luglio di quest'anno i revisori della BDO hanno redatto un'analisi del portafoglio immobiliare della PSA, che l'associazione mantiene ancora segreta. Tuttavia, i giornali CH Media hanno potuto vederne alcuni estratti. Gli auditor hanno analizzato i processi aziendali degli ultimi due anni e sono giunti alla conclusione che «è stato violato l'obbligo di diligenza».
L'esecuzione dei contratti di costruzione è stata «finanziariamente negligente» e c'erano «indizi che lo sforzo degli imprenditori era inferiore alle somme forfettarie addebitate». La conclusione di BDO è che: «c'è il grande rischio che non siano state raggiunte le migliori condizioni di vendita possibili».
Nonostante il boom, una perdita a sei cifre per gli immobili
Di fronte al rapporto la presidente della STS Nicole Ruch afferma: «Non è stata riscontrata alcuna irregolarità». La relazione dovrà essere discussa in consiglio di amministrazione e potrà necessitare di integrazioni e ulteriori chiarimenti. Per questo motivo il rapporto non può ancora essere pubblicato.
Tuttavia, secondo i giornali di CH Media, è un dato di fatto che l'anno scorso la PSA, con i suoi 16 immobili, ha registrato una perdita a sei cifre. Nnonostante il boom del settore immobiliare.