È quanto sostiene Felix Schneuwly, esperto del ramo presso il sito di confronti Comparis.
GINEVRA - Sbaglia chi pensa di ridurre la fattura da pagare per l'assicurazione sanitaria introducendo una cassa malati unica: lo sostiene Felix Schneuwly, esperto del ramo presso il sito di confronti Comparis.
«Le persone che pensano che un'unica assicurazione con la stessa gamma di prestazioni rimborsate comporterà dei risparmi hanno torto», afferma lo specialista in un'intervista pubblicata oggi da L'Agefi, all'indomani della diffusione di un sondaggio della testata Watson che vede il 79% degli svizzeri favorevole a una cassa sola.
«Solo il 5% dei premi è costituito da costi amministrativi. Pertanto, anche una riduzione del 50%, ossia del 2,5% dei premi, non rappresenta un risparmio reale. E sarebbe irrealistico aspettarsi di economizzare maggiormente sui costi amministrativi», argomenta Schneuwly. «Tanto più che non c'è alcuna garanzia che un sistema statale sia gestito meglio rispetto a uno privato. I sistemi competitivi tendono a essere più efficienti di quelli monopolistici: questi ultimi non sono sottoposti a pressioni per essere più performanti».
Ma una cassa unica sul modello francese o anglosassone - chiedono i cronisti della testata finanziaria romanda - comporterebbe un abbassamento della qualità delle cure e dei servizi? «Non necessariamente», risponde l'intervistato. «Che si tratti di un sistema monoassicurativo o di uno competitivo con diverse compagnie private, la cosa non ha nulla a che vedere con la qualità dei servizi offerti. Non è il sistema assicurativo a determinare il livello di assistenza che abbiamo in Svizzera. In teoria, con un'unica cassa malattia è possibile mantenere lo stesso livello di qualità dei servizi. Ma non certo la stessa gamma di servizi di base, che inevitabilmente dovrebbero essere ridotti per spendere meno».
«L'unico vero risparmio può essere realizzato solo sulla parte del 95% dei premi che è legata al costo delle prestazioni: in altre parole, riducendo l'offerta di prestazioni! E non credo che i sostenitori di un'unica assicurazione sanitaria vogliano anche ridurre la gamma dei servizi», osserva l'esperto. «Questo aprirebbe la porta a una medicina a due livelli: chi può permettersi un'assicurazione complementare e chi no».
A suo avviso prima che il popolo elvetico si esprima nuovamente sul principio di una cassa malati unica federale sarebbe inoltre preferibile testare il sistema a livello cantonale. Come noto la Svizzera ha già votato quattro volte sul tema, sempre in modo negativo: con il 77% di no nel 1994, il 73% nel 2003, 71% nel 2007 e 62% nel 2014.