Il grido d'allarme di Mirjam Stauffer, presidente dell'Associazione dei fisioterapisti che punta il dito contro Alain Berset.
BERNA - I costi dei trattamenti fisioterapici sono in costante aumento e ora il Consiglio federale sta pensando di applicare un limite alla durata dei trattamenti, introducendo l'indicazione obbligatoria delle tempistiche. Una questione che ha acceso i dibattiti tra i professionisti costretti a far fronte a delle spese più elevate e a una tariffa che rimane standard da anni, a causa dell'incapacità di trovare un accordo valido tra Associazione dei fisioterapisti e casse malati.
La rabbia è davvero molta - Tanto da portare un'intera categoria sull'orlo della protesta. Tra i gruppi WhatsApp e altri social media, scorrono messaggi di dissenso. È stata poi lanciata una petizione per fermare la ventilata modifica, raggiungendo 25 mila firme nell'arco di sole 36 ore. Per Mirjam Stauffer, presidente dell'organizzazione ombrello Physioswiss, questo adeguamento è senza ombra di dubbio una mazzata. «Il Consiglio federale sta portando l'intero settore nel baratro», ha dichiarato a 20 Minuten. «Un recente studio dimostra che un fisioterapista può generare un fatturato orario di circa 60 franchi», da cui si devono ricavare oltre al salario, «costi infrastrutturali e di gestione». «Nessun altro artigiano o professionista del settore sanitario è pagato così male. E ora si vogliono fare dei tagli anche qui. L'intervento aggraverebbe ulteriormente una situazione già precaria», ha detto.
Conseguenze per i pazienti - L'eventuale modifica, spiega Stauffer, «metterebbe ancora più in difficoltà il settore, già sotto finanziato». Tra le possibili ripercussioni oltre a causare maggiori tempi di attesa, che oggi vanno «dalle sei alle otto settimane», si andrebbe a incrementare il rischio che «un numero ancora maggiore di fisioterapisti sarà costretto a cambiare professione o a chiudere gli studi». Insomma «a soffrire maggiormente sarebbero le persone vulnerabili che dipendono dalla fisioterapia: malati di cancro, persone anziane e fragili, malati di diabete e molti altri». In Svizzera le persone che usufruiscono della professionalità dei fisioterapisti sono davvero tante. «Nel 2021, una persona su quattro ha ricevuto una terapia. Quindi l'impatto riguarderebbe ben oltre due milioni di persone», sottolinea la presidente dell'Associazione.
Tariffario fermo al 1997 - Nonostante gli anni passano e i costi gestionali di uno studio siano aumentati del 25% nel corso del tempo, «le tariffe non vengono adeguate da circa 30 anni». D'altra parte secondo Stauffer non vi è un abuso da parte di medici di manica larga nella prescrizione di sedute fisioterapiche, perché tutto è a beneficio del paziente. «La popolazione sta invecchiando e l'offerta si è ampliata: è stato dimostrato che la fisioterapia è efficace».
Lanciata una petizione - La situazione è talmente allarmante che alcuni titolare di studi paventano licenziamenti o ancor peggio la chiusura definitiva. «I genitori dicono ai loro figli di non intraprendere quella che di per sé è una professione molto appagante, perché lo stipendio non è sufficiente per vivere. Ma noi non ci arrendiamo. Oggi, venerdì, lanceremo una petizione per fare pressione sul Consiglio federale. E nella sessione autunnale che inizierà la prossima settimana, anche il Parlamento ci ascolterà».
Aumentano i costi e anche i premi della cassa malati - Secondo Stauffer, l'aumento dei costi della fisioterapia «è politicamente voluto. I costi per paziente non sono aumentati in modo significativo. Ma la politica persegue l'approccio"ambulatoriale prima che ospedaliero". In altre parole: i pazienti dovrebbero lasciare prima l'ospedale e venire a fare fisioterapia ambulatoriale. Inoltre, la domanda è in aumento a causa dello sviluppo demografico e dell'incremento delle malattie croniche. È del tutto logico che i costi aumentino di conseguenza».
Cosa chiedono - La presidente dell'Associazione dei fisioterapisti è chiara. Per sbloccare la situazione, senza creare particolari danni, serve «l'immediata sospensione dell'intervento previsto dal Consiglio federale sulla tariffazione oraria». Invita poi le assicurazioni sanitarie a sedersi al tavolo «finalmente con noi per trovare una soluzione». Infine è essenziale che la remunerazione dei fisioterapisti «coprano i costi e siano sufficienti per vivere e sfamare una famiglia».