È imputato per una trentina di reati commessi nel penitenziario Pöschwies di Regensdorf.
DIELSDORF (ZH) - Lo zurighese Brian, il noto detenuto un tempo conosciuto con lo pseudonimo di Carlos, dovrà affrontare un nuovo processo il prossimo 30 ottobre. È imputato per una trentina di reati commessi nel penitenziario Pöschwies di Regensdorf fra il novembre del 2018 e il giugno dello scorso anno.
Il processo sarà celebrato al tribunale distrettuale di Dielsdorf, indica oggi questa corte in un comunicato. Dovrebbe durare due giorni. La sentenza sarà comunicata l'8 novembre.
I capi di accusa formulati dal Ministero pubblico zurighese, noti dallo scorso aprile, sono tentata lesione grave, ripetuta lesione semplice, ripetuta violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari, ripetuta minaccia e ripetuto danneggiamento.
La procura non chiede al Tribunale di stabilire la misura della pena, ossia il tempo di detenzione. Ciò dipende dal fatto che un secondo procedimento penale contro l'oggi 28enne, per reati simili pure commessi in carcere, è attualmente pendente presso il Tribunale cantonale.
Nel nuovo procedimento penale emergerebbero le stesse questioni giuridiche, soprattutto in merito all'esistenza di una situazione di emergenza, scriveva il ministero pubblico in primavera. Su richiesta del Tribunale federale, il Tribunale cantonale dovrà nuovamente chiarire se Brian abbia commesso i reati prevalentemente a causa delle rigide condizioni carcerarie.
Solo una volta chiarita questa questione fondamentale sarà possibile chiedere la misura della pena, indicava la procura zurighese. Quest'ultima chiede quindi al Tribunale distrettuale di dividere il procedimento contro Brian in due parti, cioè di condurre un cosiddetto Tatinterlokut. Nella prima parte il tribunale deve stabilire se Brian abbia commesso i reati, e solo in una fase successiva verrebbe fissata l'entità della pena.
Il 28enne ha problemi con la giustizia da quando aveva nove anni e ha alle spalle una lunga serie di condanne per reati violenti. La vicenda più grave risale al 2011, quando accoltellò alla schiena un giovane che riportò gravi ferite.
A rendere Brian un"caso nazionale" è stato un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle misure di presa a carico decise a suo tempo dalla giustizia minorile. Il tutto a un costo di circa 29'000 franchi al mese: una cifra a prima vista esorbitante, ma paragonabile ai costi di una presa a carico in una struttura chiusa.