In agosto è stata rilevata in Svizzera la variante BA.2.86. Secondo uno scienziato non è necessario allarmarsi
BERNA - Né raffreddore, né febbre, né tosse. Una variante dell'ormai più che noto Coronavirus rilevata nel mese di agosto in Svizzera e che potrebbe essere la protagonista dei casi autunnali e invernali presenta sintomi particolarmente diversi rispetto a quelli finora conosciuti.
Attualmente tenuta sotto stretta sorveglianza dall'Organizzazione mondiale della sanità, la variante BA.2.86 - o "Pirola" - è caratterizzata, stando alle segnalazioni dei pazienti raccolte in un rapporto pubblicato su "New Scientist", perlopiù da diarrea, infiammazioni che interessano gli occhi ed eruzioni cutanee.
Nonostante però presenti più di 30 mutazioni della proteina spike - ossia non è garantito che i vaccini finora somministrati e gli anticorpi sviluppati siano in grado di proteggere il sistema immunitario - non ci sarebbe alcun rischio che il numero di decessi e di infezioni gravi si avvicini ai dati registrati nelle prime fasi della pandemia. Lo ha precisato al Blick lo scienziato François Balloux.