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SVIZZERALa disoccupazione fa crescere il tasso di povertà all'8,7%

25.09.23 - 09:42
Secondo l'Ust sul piano sociale si stanno ancora pagando gli effetti collaterali della pandemia.
Ti Press
Fonte Ust
La disoccupazione fa crescere il tasso di povertà all'8,7%
Secondo l'Ust sul piano sociale si stanno ancora pagando gli effetti collaterali della pandemia.

SVIZZERA - Invecchiamento della società, finanziamento delle assicurazioni sociali, aumento della popolazione straniera residente e la sua integrazione, così come i cambiamenti nel mercato del lavoro che influenzano i percorsi professionali e le condizioni di lavoro di alcuni gruppi di popolazione, sono le grandi sfide a cui la Svizzera deve far fronte sul piano sociale. Fattori che negli ultimi quattro anni si sono esacerbati a causa della pandemia. A spiegarlo è il Rapporto statistico sulla situazione sociale in Svizzera 2023 diffuso questo lunedì dall’Ufficio federale di statistica (Ust). Dall’indagine, pubblicata con cadenza quadriennale, è emerso che la crisi provocata dal coronavirus ha avuto un forte impatto sulla società determinando un aumento del tasso di povertà e, dunque, delle spese in ambito sociale.

Impatto sulle spese sociali

Con 200 miliardi di franchi, le prestazioni sociali rappresentano circa un terzo del Pil. Nell'ultimo rapporto 2019 erano pari a 175 miliardi, ossia poco più del 26%. A causa della pandemia, soprattutto a causa delle spese nel settore della disoccupazione hanno avuto un forte aumento temporaneo nel 2020, pari a 14,3 miliardi di franchi. Una somma ingente che tuttavia poteva essere ben maggiore. Effetti negativi della pandemia contenuti grazie all’indennità per lavoro ridotto, l'indennità per perdita di guadagno destinata ai lavoratori indipendenti o indennità giornaliere supplementari per persone disoccupate. È stato così possibile evitare, ad esempio, un aumento più marcato della disoccupazione, scrive l’Ust.

Cresce il tasso di povertà

Con la pandemia è aumentato anche il tasso di povertà. Stando ai dati raccolti dall’Ust le persone particolarmente colpite sono state quelle disoccupate, seguite da quelle che vivono in economie domestiche monoparentali, quelle di nazionalità straniera e quelle che non hanno una formazione post obbligatoria. Considerando poi tutti i trasferimenti sociali come gli assegni familiari, le rendite d’invalidità, le riduzioni dei premi dell’assicurazione malattie, l’aiuto sociale o le indennità giornaliere dell’assicurazione contro la disoccupazione, il tasso di povertà si è attestato all'8,7%, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto al rapporto del 2019. L’Ust sottolinea che tuttavia l'attività professionale tuttavia non è sempre garanzia di un salario sufficiente per il sostentamento; il 4,2% della popolazione attiva occupata vive al di sotto della soglia di povertà.

Situazione finanziaria soddisfacente

Nonostante le difficoltà, la maggior parte popolazione svizzera si considera soddisfatta (31%) o molto soddisfatta (36,8%) della propria situazione finanziaria. Si tratta in particolare di over65, persone proprietarie di un’abitazione in cui risiedono, con una formazione terziaria e di nazionalità svizzera. Viceversa, la popolazione delle fasce di reddito più basse ha difficoltà a pagare anche le spese strettamente necessarie.

Differenze in termini di salute

Esistono differenze sociali anche in termini di formazione e di salute. Ad esempio, quanto migliore è il livello di formazione, tanto più grande è la partecipazione a corsi di formazione continua; inoltre si osserva che le persone senza formazione post-obbligatoria rinunciano più spesso a prestazioni mediche.

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COMMENTI
 

Mirko 73 1 anno fa su tio
È solo l inizio...

Giulietto 1 anno fa su tio
Tutto studiato a tavolino… ormai questo paese è alla mercé di chi arriva dall’Italia con il diplomino e subito trovano lavoro, casa, aiuti ecc…. Chi è cresciuto qui è ha fatto crescere questo paese è considerato solo un disturbo

Mitch 83 1 anno fa su tio
Tasso che è destinato ad aumentare inesorabilmente, e soluzioni non se ne vedono anche perché avrebbero altre ripercussioni. Cassa malati unica? Non credo serva ad abbattere i costi sul lungo termine. Aumentare gli stipendi? Non tutti i settori o aziende possono permetterselo se non aumentando i prezzi a loro volta e sarebbe un cane che si morde la coda.

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Mitch 83
.... Cassa malati unica? Non credo serva ad abbattere i costi sul lungo termine..... Hai ragione, continuiamo x altri 30anni a farci prendere x i fondelli 😂😂😂

Ciulindo.47 1 anno fa su tio
Risposta a Mitch 83
La soluzione ci sarebbe. Ma non è certo da ricercare tra le proposte degli economisti o dei politici.

biofa 1 anno fa su tio
chissa perché cresce? però adesso ci sono le votazioni e arriveranno soluzioni a non finire (fino alla chiusura delle urne)

Ciulindo.47 1 anno fa su tio
Risposta a biofa
Ma certo. È già un divertente cabaret solo a sentire le loro assurde e insensate proposte di soluzione. Ma tant’è, il beato popolo schedaiolo ci crede.

Bandito976 1 anno fa su tio
sicuramente il ticino non é stato preso in considerazione

Yoebar 1 anno fa su tio
Ma che strano però!!!!!!

Ciulindo.47 1 anno fa su tio
Manifesta e diffusa espansione dell’inesorabile legge della miseria crescente.
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