Berna rinvia un'eventuale presa di posizione a un rapporto commissionato quest'anno al Dipartimento delle telecomunicazioni di Albert Rösti.
BERNA - Il Consiglio federale preferisce attendere i risultati di uno studio prima di pronunciarsi in merito alle recenti dichiarazioni del CEO della Posta, Roberto Cirillo, che vorrebbe abolire il limite delle 12.30 per la consegna dei quotidiani.
A una domanda del consigliere nazionale Fabio Regazzi (Centro/TI) in cui si chiedeva al governo se condividesse simili affermazioni - che a suo dire discriminano la popolazione anziana e danneggiano i giornali stampati già in difficoltà - il governo rinvia un'eventuale presa di posizione a un rapporto commissionato quest'anno al Dipartimento delle telecomunicazioni di Albert Rösti. Il documento dovrà esaminare approfonditamente le possibilità di sviluppo del servizio universale - posta e traffico dei pagamenti - per i prossimi anni.
Il rapporto, con i risultati e le raccomandazioni, verrà licenziato nei prossimi mesi dall'esecutivo, si legge nella risposta scritta in tedesco. Al momento, il Consiglio federale giudica prematuro esprimersi su singole misure.
Nel suo testo, il governo fa presente che, alla luce della digitalizzazione galoppante, entro il 2030 l'attuale servizio universale non risponderà più alle mutate necessità della popolazione e dell'economia e che ciò richiederà quindi un adeguamento legislativo dei compiti attribuiti alla Posta.
In un'intervista concessa al "Blick" lo scorso 20 di settembre, Cirillo sosteneva che la Posta vuole poter portare i giornali nelle cassette delle lettere più tardi, anche nel pomeriggio, perché comunque oggi tanti clienti non sono più in casa durante la pausa di metà giornata. "Il limite delle 12.30 per la consegna dei quotidiani dovrebbe essere eliminato", affermava il manager di Novazzano.