Il pacchetto di iniziative prevede un accesso rapido e più conveniente a medicamenti innovativi.
BERNA - Due giorni dopo l'annuncio dell'ennesimo aumento dei premi di cassa malattia, il consigliere federale Alain Berset è tornato in Parlamento con un nuovo pacchetto di misure volte a contenere i costi sanitari. Durante le discussioni il Consiglio nazionale ha però bocciato una delle principali misure in esso contenuta concernente le reti di cura integrate.
A inizio discussione, i Verdi hanno chiesto di rinviare il dossier al governo, che avrebbe dovuto rivedere il progetto per meglio tener conto della prevenzione. Gli ecologisti avrebbero anche voluto maggiore trasparenza e un migliore coordinamento tra farmacisti e medici. «Più che un problema di costi, è un problema di finanziamento», ha sostenuto Léonore Porchet (Verdi/VD). Al voto i Verdi non hanno però ricevuto il sostegno di nessun altro partito: la loro proposta di rinvio è così stata bocciata con 156 voti contro 23 e 11 astenuti.
Da parte sua, Thomas de Courten (UDC/BL) ha ricordato la sua proposta di non entrata in materia deposita in commissione. Il basilese ha detto di averlo fatto perché il pacchetto presentato dal governo «era del tutto inadeguato». Nel frattempo, la commissione ha compiuto passi avanti, per questo motivo la proposta di non entrata nel merito è stata ritirata. Il democentrista ha però invitato il Parlamento a individuare chiaramente i fattori che determinano i costi della sanità.
Alla luce dei forti aumenti dei premi annunciati martedì, non bisogna ritardare l'applicazione delle misure proposte, ha sostenuto il relatore commissionale Benjamin Roduit (Centro/VS). Quest'ultimo ha anche ricordato i quattro progetti discussi in questa sessione autunnale. Insomma, a suo dire non si può affermare che il Parlamento rimanga con le mani in mano.
Christian Lohr (Centro/TG) ha però smorzato gli entusiasmi: «non illudiamoci - ha detto - quello che stiamo facendo oggi è solo un piccolo tentativo di contenere i costi». Non è infatti chiaro quale sia il potenziale di risparmio.
Il disegno di legge discusso mirava anche a promuovere le reti di cure. L'obiettivo era migliorare il coordinamento lungo tutta la catena delle cure, per esempio nell'ambito del trattamento, da parte di specialisti, di anziani affetti da malattie croniche multiple. Tutte le prestazioni erogate dalla rete avrebbero dovuto figureranno su un'unica fattura, come se fossero dispensate da un unico fornitore di prestazioni.
Per Alain Berset bisogna avere il coraggio di adottare «misure coraggiose e forti». Ovviamente andranno contro alcuni interessi, ha aggiunto il ministro della sanità, ma a suo avviso è l'unica soluzione per riuscire a controllare meglio i costi. "Nessuno sarà obbligato a scegliere di aderire a una rete di cure integrata, ma chi vorrà farlo avrà avrebbe disposizione un quadro giuridico per farsi rimborsare i servizi di coordinamento", ha aggiunto Pierre-Yves Maillard (PS/VD).
Con 117 voti contro 67 e 7 astenuti, il Nazionale ha però respinto la proposta. De Courten l'ha definita "un mostro burocratico". Secondo Regine Sauter (PLR/ZH) le reti di cure integrate sono certamente modelli validi, ma per realizzarlo a suo avviso non servono nuove disposizioni giuridiche: "possiamo farlo con le norme già esistenti", ha affermato sostenendo che nella sanità non c'è bisogno di più regolamentazione, ma del contrario.
Al posto delle reti di cura, il Nazionale ha adeguato le norme esistenti allo scopo di consentire un migliore coordinamento. Si intende in particolare permettere agli assicuratori di utilizzare i dati dei propri assicurati per informarli in modo individuale su eventuali possibilità di risparmio o modelli assicurativi più adatti.
Il pacchetto di misure volte a contenere i costi sanitari prevede poi anche un accesso rapido e più conveniente a medicamenti innovativi e costosi. Intende in particolare rendere possibile anche in Svizzera l'attuazione di modelli di prezzo confidenziali.
In queste situazioni, le aziende farmaceutiche restituiscono agli assicuratori una parte del prezzo o dei costi. Le esperienze fatte all'estero, è stato spiegato, dimostrano che solo grazie all'applicazione di tali modelli vengono ottenute restituzioni elevate e fissati prezzi economici.
Porchet ha invano denunciato con veemenza la proposta: «consentirà al settore farmaceutico di continuare a imporre prezzi e margini, ovviamente esorbitanti, senza un controllo democratico". Per la vodese "non siamo lontani da un sistema di corruzione organizzata e istituzionalizzata, che di fatto limita il potere negoziale delle autorità».
Un'ulteriore misura prevede l'obbligo di trasmettere tutte le fatture in forma elettronica. Il pacchetto comprende anche altre misure: un miglioramento dell'esame dell'efficacia, dell'appropriatezza e dell'economicità dei medicamenti, delle analisi nonché dei mezzi e degli apparecchi come pure l'introduzione di tariffe di riferimento eque per garantire la concorrenza tra gli ospedali.
Altra novità: i farmacisti avranno la possibilità di fornire prestazioni a titolo indipendente nell'ambito di programmi di prevenzione o prestazioni di consulenza farmaceutica per ottimizzare la consegna di medicamenti. Ciò ridurrà i costi per il sistema, ha spiegato Benjamin Roduit. Permetterà a molti pazienti di evitare di andare dal medico o anche al pronto soccorso, ha aggiunto. "La modifica aprirà la porta a maggiori prestazioni a carico delle assicurazioni", ha criticato Andreas Glarner (UDC/AG).
Da notare che, in futuro, gli assicurati avranno la possibilità di stipulare contratti pluriennali con gli assicuratori. «In questo modo si alleggerirà l'onere amministrativo e, di conseguenza, si alleggerirà anche la pressione sui premi», ha spiegato Regine Sauter.
Tra le altre novità: le donne incinte non dovranno pagare alcuna spesa medica una volta che un medico o un'ostetrica ha accertato la gravidanza. Attualmente le future mamme sono esentate dalla partecipazione ai costi solo a partire dalla tredicesima settimana. Anche le competenze delle ostetriche sono state estese.
Il progetto legislativo è stato approvato con 131 voti contro 28 (Verdi) e 32 astenuti (soprattutto socialisti). L'oggetto passa ora al Consiglio degli Stati.