Le paure degli svizzeri sono cambiate (e non vogliamo più farci vaccinare). Lo svela il nuovo sondaggio di Tamedia e tio.ch/20minuti.
ZURIGO - Le radiazioni di cellulari e antenne ma anche misure legate al Covid, preoccupano ancora gli svizzeri? Ha tentato di scoprirlo l'ultimo sondaggio elettorale di Tamedia che ha voluto piegarsi sulla questione. Il risultato, in entrambi i casi, è relativamente netto.
Al massimo le mascherine...
Con l'arrivo dell'autunno, un po' in tutto il mondo il coronavirus sta rialzando la testa. È il caso di prepararsi a nuove possibili misure contenitive? Gli svizzeri non sembrerebbero particolarmente entusiasti a riguardo.
Stando a quanto confermato dagli interpellanti l'unica misura che parrebbe in qualche modo tollerata potrebbe essere l'obbligo di mascherina nei locali pubblici e sui mezzi (53% degli intervistati) non piacciono per nulla tutte le restrizioni più importanti, dall'annullamento dei grandi eventi (34%) passando per il ritorno del certificato Covid (25%) e un nuovo lockdown (11%). Più di uno confederato su tre (36%) ha invece ribadito che non ne vuole nessuna.
...e non si parli di vaccino
E per quanto riguarda il vaccino? Anche qui è più un no che un sì, con il 67% degli intervistati apertamente contrario/a a vaccinarsi di nuovo. A rispondere no sono più le donne (71%) degli uomini (64%). I più disposti all'inoculazione, invece, sono i senior over 65 (sì al 53%).
Attraverso la lente delle preferenze partitiche, a dire tassativamente no alle misure sono soprattutto i simpatizzanti Udc (59%) e Plr (37%). Mentre un possibile obbligo di mascherina è la misura più gettonata da tutte le forze politiche.
Situazione analoga, riguarda la questione vaccino con quasi un plebiscito contrario fra gli elettori Udc (89%) e una forte opposizione da parte di quelli liberali (61%). Tendenzialmente favorevoli, invece i Verdi Liberali (sì al vaccino per il 60% dei simpatizzanti).
Le radiazioni telefoniche, uno spauracchio del passato
Cambiando argomento, si è parlato di recente delle radiazioni della rete cellulare - in Svizzera assai trascurate - e della decisione dell'Ufsp di collaborare con l'Università di Friburgo per fare chiarezza sui possibili effetti nefasti di queste ultime sulla salute.
Se 5G e affini, ai tempi, avevano preoccupato parecchio la popolazione oggi la situazione com'è? Decisamente diversa, con il 70% degli interpellati che si conferma non preoccupato e solo un 28% che invece qualche timore ce l'ha. Meno serene a riguardo sono le donne con un tasso lievemente più alto di preoccupazione (32%).
Il sondaggio Tamedia
Svolto in collaborazione con leeWas il sondaggio di 20 minuti/Tamedia ha interpellato 29'081 persone (22'862 delle quali dalla Svizzera tedesca, 5'570 romandi e 649 ticinesi). Il tasso d'approssimazione si situa nella soglia del singolo punto percentuale.