Neanche le multe o il rischio della denuncia ferma la "passione" di questi bikers
ACLENS - 20 Minutes ha assistito a uno degli eventi illegali in corso sulle strade vodesi, raccogliendo immagini e dichiarazione degli stessi motociclisti.
«Non ho paura di essere punito. È la mia passione e niente mi fermerà». Con questa frase, un 20enne che chiaramente ha preferito rimanere anonimo, ha voluto iniziare l'intervista.
Il rendez-vous ha avuto luogo nella zona industriale della cittadina, dove ragazzi dai 16 ai 25 anni si sfidano a suon di impennate con i loro rombanti mezzi. Un colpo deciso di acceleratore e la gara procede su una ruota sola per decine di metri, con i piloti incuranti del pericolo che stanno creando e del rischio che corrono.
Ma questa è la «Bikelife», continua uno di loro, «C'è tanta adrenalina che scorre nelle vene, e obiettivi da raggiungere. Guidare senza mani, alzarsi in piedi sulla sella, e cose così. La gente li chiama "rodei selvaggi", ma noi li consideriamo più un giretto con gli amici», conclude scherzosamente.
Fra gli "acrobati" c'è anche chi punta il dito contro l'amministrazione comunale, affermando che «qui non ci sono spazi in cui poterlo fare legalmente, e noi siamo costretti a violare le normative del traffico».
Dal canto suo, la polizia vodese condanna fermamente questa attività, cercando di puntare molto anche sulla prevenzione.
«Le acrobazie esercitate da questi ragazzi, sono reati penali - afferma ai microfoni di 20minuten Davide Guisolann, portavoce della Cantonale di Vaud - influiscono negativamente sulla sicurezza stradale. Rappresentano un pericolo reale per gli altri utenti della strada».