Il Ministero pubblico della Confederazione ha indicato che non farà ricorso contro la decisione del Tpf.
BERNA - Tre militanti per il clima, che avevano istigato al rifiuto dell'obbligo militare, sono stati definitivamente assolti. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha indicato oggi, martedì 10 ottobre, che non farà ricorso contro la decisione del Tribunale penale federale (TPF).
«Si tratta di una vittoria fondamentale per la libertà d'espressione, che non deve però far dimenticare l'attacco diretto che questa procedura le ha sferrato», hanno dichiarato gli avvocati degli attivisti in un comunicato pubblicato in reazione all'annuncio del MPC.
Il caso «lascia, nel suo insieme, non solo una fattura salata a carico dello Stato, ma anche e soprattutto un sentimento di spreco per procedure penali sproporzionate che avevano il solo scopo di sferrare un grave colpo alla libertà d'espressione», hanno proseguito.
I tre vodesi - di 21, 23 e 32 anni - erano stati assolti lo scorso 27 luglio dalle accuse di provocazione e incitamento alla violazione degli obblighi militari. Le spese giudiziarie vanno a carico della Confederazione.
Gli imputati erano in un primo momento stati condannati tramite decreto d'accusa dal MPC a pene pecuniarie sospese per aver pubblicato sul sito dello Sciopero per il clima, nel maggio 2020, un articolo che invitava a boicottare l'esercito, non svolgendo il servizio o non pagando la tassa. Il tutto veniva motivato con questioni etiche, morali, ecologiche e sociali.