Il governo di Bogotà e l'EMC hanno avviato formalmente il loro processo negoziale a Tibú
BERNA - Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha accolto con favore l'apertura, ieri, dei negoziati di pace tra il governo colombiano e il gruppo di ribelli Estado Mayor Central de las FARC-EP (EMC). La Svizzera, su richiesta delle parti coinvolte, ha assunto un mandato ufficiale di garante delle trattative, viene sottolineato in una nota diffusa oggi in serata.
Il governo di Bogotà e l'EMC hanno avviato formalmente il loro processo negoziale a Tibú, nel dipartimento di Norte de Santander, alla presenza di numerosi rappresentanti della società colombiana e della comunità internazionale. La creazione del gruppo dissidente risale all'accordo di pace del 2016, che una fazione dei ribelli delle ex Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia - Ejército del Pueblo (FARC-EP) si era rifiutata di firmare.
Le parti hanno già sottoscritto un accordo di cessate il fuoco, che è entrato immediatamente in vigore. L'obiettivo dell'intesa, decretata provvisoriamente per tre mesi, è contribuire a migliorare la situazione umanitaria nelle regioni in cui è presente l'EMC.
Berna accompagnerà i negoziati insieme - tra gli altri - a Irlanda, Norvegia e Venezuela, precisa il DFAE. La Confederazione rafforzerà così ulteriormente il proprio sostegno al processo di pace in Colombia, fornendo supporto politico e tecnico.
Il Paese andino è segnato da decenni di conflitti, che secondo le stime hanno causato finora più di 200'000 morti, soprattutto civili, e 8 milioni di sfollati. Malgrado il già citato accordo di pace del 2016, in alcune regioni si sono nel frattempo intensificati i combattimenti con altri gruppi armati, che ne complicano l'attuazione.