DMC, di proprietà della Gigante Giallo, sopprime formalmente 422 posti a tempo pieno. In Ticino il servizio impiega 191 persone.
BERNA - Sono 3'855 dipendenti della Direct Mail Company (DMC), società affiliata della Posta che si occupa dell'invio di pubblicità cartacee, interessate da una serie di tagli voluti per ridurre i costi di un'attività in rapido declino. In totale si parla della soppressione di 442 posti a tempo pieno.
Ad annunciarlo, questa mattina, la Posta con un comunicato stampa in cui spiega che la motivazione è riconducibile «al calo dei volumi di volantini e pubblicità cartacei consegnati, dovuto alla crescente digitalizzazione».
«Il venir meno di questi contratti e il costante calo del numero di invii pubblicitari cartacei fanno sì che la nostra organizzazione di recapito possa essere gestita solo in perdita», ha affermato Daniel Truttmann, Ceo di DMC nella nota. Inoltre, anche l’introduzione dei nuovi salari minimi regionali e l’aumento dei costi, dovuto al rincaro, che si registra soprattutto nel settore energetico, hanno ripercussioni negative.
Come spiega Truttmann: «Negli ultimi anni abbiamo fatto tanto per incrementare la nostra efficienza, riducendo ad esempio i giorni di recapito e accorpando tra loro diverse sedi. Tuttavia, non potendo accorciare i giri di distribuzione, nel lungo periodo la nostra attività di recapito rimarrebbe purtroppo deficitaria».
Avviata la procedura di consultazione
I risultati della procedura di consultazione, non lasciano spazio che alla chiusura della organizzazione di recapito con effettivo dal 1° giugno 2024 e affidare alla Posta l’attività di recapito degli invii. Dal canto suo, la Posta sta verificando quali adeguamenti organizzativi sarebbero necessari per continuare a recapitare i mezzi pubblicitari dei clienti di DMC in modo affidabile.
L'azienda che si occupa di recapitare volantini e opuscoli, a 1,6 milioni di economie domestiche in Svizzera, ha sede centrale a Basilea, e conta complessivamente 4'059 dipendenti, di cui 3'486 in Svizzera tedesca, 382 in Svizzera romanda e 191 in Ticino.
La reazione dei sindacati
Non sono tardate le reazioni dei sindacati transfair e syndicom che chiedono a gran voce la salvaguardia dei posti di lavoro e l'assunzione di piena responsabilità nei confronti dei collaboratori alla Posta.
«L'azienda - scrive transfair - ci ha informato che la procedura di consultazione durerà fino al 13 novembre 2023. Il sindacato è profondamente colpito da questa situazione e chiede che le persone interessate rimangano nel gruppo Posta. Il sindacato è al fianco dei suoi membri e li sostiene da vicino».
Per Transfair la priorità assoluta è che ai dipendenti «venga offerto un posto di lavoro all'interno del gruppo Posta». E chiede di negoziare un piano sociale adeguato alla gravità della situazione.
Sulla stessa linea syndicom, secondo cui la Posta - proprietaria al 100% dell'azienda - «ha il dovere di adempiere pienamente alla sua grande responsabilità sociale nei confronti delle e dei dipendenti della DMC».
«Ci aspettiamo che sottoponga a tutti gli interessati un'offerta di lavoro all'interno del Gruppo. Per coloro che non vogliono o non possono accettare tale offerta, ci aspettiamo un piano sociale con una sostanziosa indennità di buonuscita», ha affermato Manuel Wyss, responsabile del settore Logistica di syndicom.