Questo tipo di cancro è quello maggiormente diffuso tra gli uomini in Svizzera. Novembre è il mese della sensibilizzazione.
BERNA - È il tumore più frequente e la seconda causa di morte tra gli uomini in Svizzera. Stiamo parlando del cancro alla prostata, l'organo che produce una parte del liquido seminale, che ogni anno colpisce mediamente 7'100 persone, uccidendone circa 1'400. E questo nonostante i grandi passi avanti compiuti dalla medicina nella cura di questa gravissima patologia. L'ultimo dei quali, in ordine di tempo, è stato compiuto recentemente dal team di ricerca di Oncologia Molecolare dell'Istituto oncologico di ricerca (IOR) di Bellinzona capitanato dal professor Andrea Alimonti.
Novembre di prevenzione - I progressi in questo ambito, però, devono andare avanti di pari passo con la prevenzione. E non per nulla il mese di novembre, da tempo, è dedicato a sensibilizzare e a ricordare alla popolazione la necessità di sottoporsi agli esami di controllo. La prevenzione e la diagnosi tempestiva rimangono infatti i pilastri fondamentali per affrontare e per sconfiggere una malattia che spesso resta per anni in uno stadio precoce, non causando né disturbi, né tanto meno sintomi.
I sintomi e disturbi - Come detto il cancro alla prostata evolve lentamente e spesso resta in uno stadio precoce e non causa disturbi e sintomi per anni. Ma se una persona - precisa la Lega svizzera contro il cancro nella pagina dedicata a questa malattia - presenta difficoltà nella minzione, una minzione frequente o dolorosa e sangue nell'urina o nello sperma allora è meglio che si rivolga a un medico per sottoporsi a indagini approfondite.
Diagnosi precoce - Anche per il tumore alla prostata, la diagnosi precoce rappresenta un'arma importante. Tuttavia - precisa la Lega contro il cancro - i programmi che ricorrono al test dell’antigene prostatico specifico (PSA) finora non si sono dimostrati convincenti nelle valutazioni scientifiche. «Non è infatti chiaro - sottolinea l'associazione nazionale - quanti decessi possano essere evitati e quanto siano frequenti i falsi positivi, gli eccessi di diagnosi e i sovratrattamenti. Questi aspetti sono importanti perché il trattamento del cancro della prostata può avere conseguenze gravi, come l’incontinenza o l’impotenza».
Effetti sulla psiche - Per questo è fondamentale che il paziente sia a conoscenza di tutti i pro e i contro prima di iniziare la terapia. E nella bilancia vanno messi pure gli effetti psichici. «Durante e dopo un trattamento - sottolinea la Lega contro il cancro - i malati hanno a disposizione varie possibilità per affrontare le loro paure e preoccupazioni». Una di queste è la consulenza psiconcologica. Una terapia alla quale si è sottoposto anche Kay. «È stata dura gestire il nuovo corpo dopo l’asportazione della prostata e gli effetti collaterali delle chemioterapie e delle terapie ormonali», ammette il 56enne che oggi dà una mano ad altre persone colpite da tumore alla prostata. «Grazie all’assistenza psiconcologica ho però gestito bene i miei stati depressivi e oggi dico sì alla vita: sono ottimista e ho un atteggiamento positivo».