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SVIZZERAOggetti nazisti nei negozietti, ma i politici fanno fatica a vietarli

31.10.23 - 13:32
Il Parlamento e il Governo ne discutono da vent’anni senza risultato. Binder (Centro):«È un “loop politico” senza fine»
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Fonte Aargauer Zeitung
Oggetti nazisti nei negozietti, ma i politici fanno fatica a vietarli
Il Parlamento e il Governo ne discutono da vent’anni senza risultato. Binder (Centro):«È un “loop politico” senza fine»

BERNA - «La discussione ricomincia sempre dall’inizio. Prima, una proposta è stata bocciata perché ritenuta troppo ampia. Ora, invece, una mia mozione specifica viene criticata perché ritenuta troppo specifica. È un loop politico senza fine». Esprime tutta la sua frustrazione la consigliera nazionale argoviese Marianne Binder (Centro): da tempo, la donna si batte per la messa al bando dei simboli razzisti.

L’argomento è trattato dall’Aargauer Zeitung, anche a seguito di un’inchiesta portata avanti dal giornale in cui si mostrava come nei negozietti di seconda mano si trovino in quantità oggetti nazisti o riconducibili al "Terzo Reich". Sulla questione, le istituzioni discutono da vent’anni senza risultato. Già nel 2003 il Governo aveva avviato un dibattito sull’uso pubblico di simboli razzisti e, l’anno successivo, la Commissione degli affari giuridici aveva proposto di rendere punibile l’incitamento alla violenza e alla discriminazione razziale. Quattro anni dopo, nonostante ci fosse, in linea di principio, una maggioranza favorevole alla proposta, non fu decisa una nuova disposizione penale. Il motivo? Sarebbe stata difficile da applicare poiché «non era possibile una chiara definizione dei simboli razzisti». Inoltre, aveva sottolineato il Consiglio federale, «chiunque utilizzi simboli razzisti con l'intento di promuovere un'ideologia corrispondente o di denigrare sistematicamente i membri di una razza, di un'etnia o di una religione è già perseguibile penalmente. Questo principio è disciplinato nella legge antirazzismo».

Dopo la paura di un riacutizzarsi dell’antisemitismo durante la pandemia, la parlamentare Marianne Binder ha deciso di presentare la sua proposta, approvata dal Nazionale lo scorso maggio. Il documento chiedeva di vietare l'uso dei simboli nazionalsocialisti, anche nel mondo digitale, tra cui slogan, saluti, insegne e bandiere e oggetti. La commissione parlamentare condivide il divieto di simboli nazisti. Allo stesso modo, la stessa commissione ha ritenuto che l'interdizione non debba essere limitata unicamente ai simboli associati al nazionalsocialismo, ma deve includere anche quelli razzisti, discriminatori, estremisti e inneggianti alla violenza.
Ha pertanto deciso, all'unanimità, di depositare una mozione e, sempre all'unanimità, ha raccomandato al plenum di respingere la mozione di Binder. 

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COMMENTI
 

Equalizer 1 anno fa su tio
Fanno parte della storia, quello che è stato è stato non si può tornare indietro, il fatto che un acquisti un pezzo di passato non deve essere discriminante, perché allora bisognerebbe proibire per parità di trattamento tutto ciò che è relazionato a Stalin e la sua epoca. PS: I suoi ammiratori sono in politica tutt'oggi con tanto di partito.

Marta 1 anno fa su tio
Gli orrori delle guerre vanno ricordati attraverso i libri di storia, i musei, le opere d'arte e altri mezzi di informazione in modo che la gente continui a riflettere sugli errori e non li ripeta più. Cosa diversa è la vendita di oggetti che possono essere usati per propaganda.

Princi 1 anno fa su tio
fastidi gass!!!! non si puo cancellare il passato , anzi ......

Alessandria 1 anno fa su tio
intendevo il socialismo e il nazional socialismo, dittature dove chi la pensa con la propia testa muore, dittature dove regna la miseria e dove nessuno ha diritti.

Alessandria 1 anno fa su tio
Strano che non vietino gli oggetti socialisti. Il nazismo e il nazional socialismo sono identici

lguidicelli 1 anno fa su tio
da quando mondo è mondo, un oggetto di un certo periodo storico viene considerato come oggetto di antiquariato, utile comunque per un'analisi e un'interpretazione dei fatti storici. Conservare una spada di un crociato del XI° secolo, con cui sono state sgozzate decine di persone inermi in Terra Santa, è un crimine? Il fatto storico in sè è condannabile, non l'oggetto che lo ricorda. Occorre fare astrazione dagli oggetti e pensare oggettivamente al periodo storico a cui appartiene

Andy 82 1 anno fa su tio
la storia è storia che piaccia o meno è ci sono collezionisti in tutto il mondo di cimeli ..

Andy 82 1 anno fa su tio
Risposta a Andy 82
io ho diversi cimeli del duce e nn ne vedo il problema ma sono oggetti personali non da pubblicizzare sui social o altro

fugu 1 anno fa su tio
Secondo me, il fatto di comprare oggetti di questo tipo non implica d'ufficio una qualsiasi adesione alle ideologie del nazismo. Sono pezzi storici, innocui fintanto che non vanno al di là del semplice collezionismo privato. Se no, cosa bisognerebbe farne? Buttare via tutto?

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a fugu
Se uno compra una statuetta del duce o di Hitler una certa simpatia per quelle ideologie c'è l'ha probabilmente...é anche vero che una statuetta non fa male a nessuno , però quelle ideologie e anche altre hanno fatto molti danni. Poi ognuno fá quello che vuole secondo il principio della libera espressione. Io certamente mi vergognerei di avere una statuetta di certi nefasti personaggi... Buona giornata!

fugu 1 anno fa su tio
Risposta a Pensopositivo
C'è chi porta un crocifisso. Non dico altro...

eldo74 1 anno fa su tio
Ma allora bisognerebbe togliere tutte le VW Maggiolino visto che sono nate durante il nazismo. E le Mercedes usate dai gerarchi e ufficiali? Togliamo anche quelle? È stato un periodo buio della storia e non si può tentare di cancellarlo proibendo la vendita di chincaglierie

M70 1 anno fa su tio
non è togliendo i simboli o impedendone la vendita che si cancella un pezzo triste di storia e neppure la si dimentica..tutto sta nell'intelligenza delle persone e nel comportamento ..

pag 1 anno fa su tio
Risposta a M70
Quel che e' certo e' che chi vende/compra certi oggetti e' "affezionato"ad una certa ideologia che dovrebbe essere penalmente perseguibile. Se nn ci arriva il cervello ci deve arrivare la legge

Aaahhh 1 anno fa su tio
Risposta a pag
Opinione personale questa. Però si, si può vedere effettivamente il marcio dappertutto… su questo concordo

Kelt 1 anno fa su tio
Mi sento agli antipodi di questa pseudo-ideologia dell'orrore che celebra la violenza del mediocre sull'uomo d'ingegno. Eppure non credo sia giusto vietarne la vendita. Si creerebbe solo un alone di mistero attorno a ciò che è stato "il sonno dell'umanità". In fondo non sono diversi da coloro che collezionano oggetti di serial killer o cimeli dei sanatori o oggetti dell'occulto e schifose cianfrusaglie horror...i malati ci saranno sempre.

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Ma piantatela!! Anche la falce e il martello sarebbero da vietare, come tante bandiere di tanti stati, se guardiamo cosa hanno fatto dietro di se….

blitz65 1 anno fa su tio
Risposta a Pianeta Terra
eeeesattttooooo Concordo

pag 1 anno fa su tio
Risposta a Pianeta Terra
E per quale motivo? c'e' mai stato il pericolo del comunismo in Svizzera? C'e mai stato un conflitto mondiale scatenato dal regime Comunista? nn mi risulta, quindi cosa vuoi vietare? Accendere il cervello prima di parlare

Filippone22 1 anno fa su tio
Risposta a Pianeta Terra
Concordo pienamente, come la bandiera del Che usata da una certa tifoseria, stesso discorso!

Simulator 1 anno fa su tio
fanno parte della storia, non vedo dove è il problema, un collezionista ha il diritto di acquistare un oggetto, non per questo deve essere un nazista o altro..se uno colleziona armi è un criminale? non possiamo nascondere il passato bello o brutto che sia.

resiga 1 anno fa su tio
Quindi venti anni di inutili discussioni che non porteranno ma a nulla ! E quanto hanno incassato dei NOSTRI SOLDI tutti questi "pseudo rappresentanti del popolo" come osano farsi chiamare ? VERGOGNOSO ! E nüm a pagom !

Gianpiero 1 anno fa su tio
dove si comprano? chiedo per un amico

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Risposta a Gianpiero
Credo che sul sito della cccp li trovi, a no , coop!

Il Ticinese DOCG 1 anno fa su tio
se vendono cose comuniste non vedo perché vietare questi oggetti. Gulag ? non dicono nulla?

Marcello detto Marcello 1 anno fa su tio
Risposta a Il Ticinese DOCG
Almeno dai gulag di gente viva ne è tornata indietro. Qualche possibilità c'era. Se sopravvivevi alla tua pena eri libero. Un campo di concentramento tedesco era studiato per sterm-inare. Riguardo all'articolo penso che non abbia senso siccome conosco un sacco di appassionati del periodo che collezionano tutto... sia oggetti tedeschi che sovietici ed altro. Certo forse non è il massimo che uno skinhead pieno di tatuaggi ambigui collezioni queste cose

Marcello detto Marcello 1 anno fa su tio
Risposta a Il Ticinese DOCG
Qui si parla di livello ideologico. Poi le schifezze e fallimenti di alcuni che l'hanno praticato le sappiamo... Stalin,Mao, Pol Pot. Paragona i saggi di Karl Marx al Mein Kampf di Adolfo poi vediamo. Uno era un filosofo l'altro un dittatore pieno di anfetamine

Andy 82 1 anno fa su tio
Risposta a Il Ticinese DOCG
nò mà i comunisti sono santi ....

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a Andy 82
Santo non è nessuno...
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