I settori più a rischio quelli dell'IT e dei servizi finanziari. «Timori comprensibili», sostiene Stefan Dettwiler, CEO di Exxas.
In Svizzera un posto di lavoro su dieci sarebbe a rischio. Tradotto in numeri potrebbero saltare, in futuro, 465.700 impieghi a tempo pieno. O meglio tali posizioni potrebbero essere sostituite dall’avanzare dell’automazione e dal progredire dell’intelligenza artificiale.
Questi sconcertanti dati emergono da un recente studio che si è concentrato proprio sugli effetti che tali innovazioni tecnologiche possono avere sulla perdita di forza lavoro in carne e ossa. E i settori maggiormente colpiti sarebbero quelli dell’IT e della finanza.
A rivelare questo trend, l’analisi condotta dalla società di software Exxas con sede a Schlieren che evidenzia come fino all'11% dei posti di lavoro d'ufficio - nei settori indicati - sono potenzialmente a rischio.
Questo anche in conseguenza del fatto che le aziende svizzere adottando soluzioni di lavoro completamente o parzialmente automatizzate (ovvero facendo ricorso a tecnologie che usano sistemi di controllo - come elaboratori - per gestire macchine e processi, riducendo la necessità dell'intervento umano), potrebbero risparmiare fino all’11% dell’orario di lavoro settimanale.
E così se si applica l’11% indicato all'intera Svizzera secondo i dati dell'Ufficio federale di statistica, su 4,23 milioni di posti a tempo pieno sono a rischio quasi 465'740 impieghi.
I timori maggiori, sottolineati dagli intervistati, ovvero dirigenti di aziende con oltre 250 dipendenti, è che si possa arrivare, oltre alla perdita di posti di lavoro, anche alla scomparsa di intere professioni e alla riduzione dei salari.
«Timori comprensibili - dice Stefan Dettwiler, CEO di Exxas - Ma se è vero che l’automazione può incidere, i dipendenti potranno concentrarsi su compiti strategici perché le attività di routine non sono più necessarie».
A livello generale, infine, circa il 55% degli intervistati auspica una maggiore produttività attraverso l’automazione. Il 50% invece attende anche una migliore qualità e circa un terzo una maggiore flessibilità. Soltanto un intervistato su cinque ha affermato che l’automazione aprirebbe nuove aree di business.
È però anche vero che, sempre secondo lo studio, in Svizzera una piccola e media impresa (PMI) su dieci non ha quasi automatizzato i propri processi e dice di essere indietro in tale percorso. Tuttavia, il 60% ritiene che in futuro la propria azienda automatizzerà ancora più attività amministrative.