Nelle zone rurali l’auto rimane il mezzo più usato. Nelle città prevalgono trasporti pubblici e biciclette
BERNA - Che l’auto sia necessaria è un dato di fatto. A dimostrarlo anche la cifra del 77% delle economie domestiche nelle quali è presente una vettura. Ciò che più colpisce è però osservare quanto costa mantenerla. E non si tratta di cifre basse, anzi. Per rispondere a questa e altre domande, interviene il “Barometro svizzero della mobilità: automobili e non solo: mobilità oggi”, redatto da Astara.
Costi - Si diceva dunque dei costi: ebbene mensilmente - ovviamente facendo una media - bisogna preventivare una cifra paria a 635 franchi. Somma sulla quale incide molto la perdita di valore del mezzo che cresce ogni mese. Fatto ancor più rilevante è che da tale cifra sono già escluse le cifre per carburante e parcheggio. Il Barometro su questo aspetto ha anche chiesto agli automobilisti svizzeri se avessero idea di quanto pagassero mensilmente per la manutenzione. Ebbene nessuno si è neanche avvicinato alla cifra reale. Per le donne l’aspettativa era di 235 franchi, per gli uomini tra i 18 e i 35 anni di 215 franchi e per le economie domestiche con un reddito netto inferiore a 6'000 franchi di 190 franchi. Ma anche per chi rientra in una fascia di reddito superiore a 10'000 franchi, la stima è stata di 445 franchi.
Come ci si muove - Tra i mezzi utilizzati per muoversi rimane l’auto quella più diffusa: il 77% delle famiglie ne possiede almeno una. Mentre solo il 54% ha una bicicletta. Lo studio evidenzia poi una marcata differenza tra le aree urbane e quelle rurali nella distribuzione dei veicoli. Nelle città più grandi, gli abbonamenti ai trasporti pubblici (84%) e alle biciclette (60%) sono più comuni delle automobili (54%). Nelle zone rurali e circostanti, invece, la quota automobilistica è pari al 90%, mentre solo il 51% delle economie domestiche possiede una bicicletta. Altro elemento indagato riguarda il fatto che ben l’83% degli intervistati abbia acquistato la propria auto mentre, del restante 17%, ha scelto di noleggiarla il 16% e il rimanente 1% utilizza un abbonamento.
Approccio con l’automobile - In ogni caso, nonostante tutte queste spese, gli svizzeri non sono poi così attenti e legati al proprio mezzo. Dal sondaggio infatti emerge come per il 50% degli intervistati si tratti di una semplice merce e solo il 6% afferma che le auto siano una passione. E sempre in tale contesto ecco, appunto, che per la maggior parte delle persone, guidare non ha nulla a che fare con la passione. Il 40% considera il possesso di un’auto “molto importante”, mentre il 29% lo considera “abbastanza importante”. L'importanza è sentita principalmente nelle zone rurali, mentre nelle città è particolarmente bassa, specie tra i giovani sotto i 35 anni che utilizzano metodi alternativi per spostarsi.
Forme alternative - Un altro filone di indagine riguarda l’attitudine degli utenti a stipulare un abbonamento per usare l’auto. Gli svizzeri non sembrano però essere ancora particolarmente interessati: solo il 2% degli intervistati ritiene molto probabile una simile sottoscrizione nei prossimi cinque anni. Ma il 62% dice chiaramente che sarà invece molto improbabile. Molti degli intervistati vedono come vantaggioso il fatto di escludere il prezzo d'acquisto del mezzo. Messi poi di fronte alla domanda su quanto sarebbero disposti a spendere per l’abbonamento, ancora una volta le cifre dette son ben lontane dalla realtà. In media infatti gli intervistati hanno parlato di 250 franchi o meno al mese. Ma oggi i modelli di abbonamento più economici sul mercato costano sui 400 franchi.
Altro tema è il binomio auto/inquinamento - Precisa la domanda posta agli intervistati: «Hai la coscienza sporca per motivi ambientali quando usi un’auto a benzina?». Il 39% ha detto un “no” secco. La percentuale dei “si” è invece pari al 14. Successivamente per effettuare un confronto incrociato, è anche stato domandato se avessero la coscienza sporca quando volavano. Il 33% ha detto in questo caso di “si”. E con il 26%, anche la quota dei “no” è nettamente inferiore. «La vergogna del volo è quindi molto più diffusa della vergogna dell’auto», si legge nello studio. Una valutazione sull’impatto ambientale ha infine portato il 39% degli intervistati a dichiarare di voler scegliere un’auto elettrica per il prossimo acquisto (39%). Coloro che non ritengono importante l'argomento sceglieranno invece in futuro un'auto con motore a combustione (66%). La fascia di età nella quale l'equilibrio ambientale è più importante è quella sopra i 55 anni (77%), mentre sorprende che tra i 18 e i 35 anni questa percentuale sia solo del 61%.