La decisione della scarcerazione arrivata dopo una condanna per aver aggredito una guardia penitenziaria. Il 28enne sarà messo in curatela.
ZURIGO - A partire da questa mattina Brian K., salito agli onori della cronaca con lo pseudonimo fittizio di Carlos, è di nuovo in libertà.
Il 28enne, lo ricordiamo, ha passato gli ultimi 7 anni e mezzo dentro e fuori dal carcere e dalla detenzione preventiva, dopo diversi problemi legali relativi a una serie di episodi violenti. Alcuni di questi erano avvenuti anche durante il suo periodo in carcere.
La messa in libertà arriva in concomitanza con una condanna, a due anni e mezzo di carcere, per l'aggressione a una guardia penitenziaria. Periodo che, però, ha già scontato.
Il giovane, aspirante pugile, era diventato un caso mediatico nazionale dopo che un documentario realizzato dalla Srf, che ne aveva sviscerato il percorso riabilitativo, (esosissimi) conti alla mano, gettando un'ombra sul sistema di reintegrazione dei casi-limite nel Canton Zurigo. La sua vicenda era anche stata cavalcata da una parte della politica, locale e nazionale.
«Ora sono un uomo libero, la mia vita riparte da zero e sono felice di riabbracciare la mia famiglia, festeggeremo con un piatto di spaghetti. Sinceramente non so dirvi se sono pronto, ma sono felice», ha dichiarato ai media davanti al tribunale distrettuale di Zurigo, «spero ora di poter proseguire il mio percorso per diventare ciò che ho sempre voluto, ovvero un pugile professionista».
Alla domanda di un reporter se non rischierà di ricadere nella violenza, come già successo più volte in passato, ha risposto accoratamente: «La gente non deve aver paura di me».
Brian ora verrà preso a carico da un assistente sociale e alloggerà in una struttura diurna.