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I primi visitatori sono arrivati tra le bancarelle attorno alle 4,30.
BERNA - Quest'anno, sono state circa 32 le tonnellate di cipolle esposte in un centinaio di apposite bancarelle. Rispetto all'anno scorso, sono state offerte tre tonnellate in più, ha dichiarato Marc Heeb, co-responsabile dell'Ispettorato di polizia della città di Berna, durante una conferenza stampa. A titolo di paragone, nel 2019, ossia prima della pandemia, si era arrivati a 50 tonnellate.
Ad attendere i visitatori, oltre alle trecce e alle corone di cipolle adornate con fiori, anche le tradizionali torte e minestre di cipolle e il vin brûlé. Altri stand proponevano oggetti di artigianato, souvenir e alimenti di vario genere.
Origini poco chiare
Secondo la leggenda, lo "Zibelemärit" è nato dopo che Berna accordò ai coltivatori friburghesi il diritto di vendere gli ortaggi in città in novembre, per ringraziarli dell'aiuto fornito nello spegnimento del grosso incendio che nel 1405 distrusse il centro urbano, uccidendo un centinaio di persone e mandando in fumo 650 abitazioni.
Gli storici credono invece che all'origine del mercato delle cipolle vi sia una consuetudine introdotta nel XIX secolo dai contadini di Vully (FR), che iniziarono a vendere i loro prodotti nella città federale.
