Damian Müller (Plr) presenta una mozione per arginare l’aumento del lavoro part time e la conseguente carenza di manodopera
Avere più tempo libero, un’ambizione crescente per moltissimi lavoratori. E proprio per tale motivo, nel corso degli anni, è aumentata la percentuale di quanti hanno preso coraggio e si sono messi a lavorare part time. Tanto che, se nel 1991, oltre il 92% degli uomini lavorava a tempo pieno, nel 2022 la percentuale era poco più dell’81%. Tra le donne, il numero dei lavoratori a tempo pieno è sceso dal 51% al 42% nello stesso lasso temporale.
Un trend dunque confermato dai numeri che però apre le porte a un grave problema, come sottolineato dagli ambienti economici e politici: il fatto che sempre più persone riducano il proprio carico di lavoro aumenta la carenza di manodopera qualificata, soprattutto nei settori della sanità e dell’informatica.
Proprio da queste considerazioni nasce l’iniziativa del consigliere agli Stati Damian Müller (Plr) che ha presentato una mozione con un intento preciso. Per rendere nuovamente attrattivo il lavoro full time, il politico intende domandare di ridurre le tasse da pagare. «La carenza di lavoratori qualificati non può essere risolta solo con l’immigrazione. Sono necessarie più misure - ha detto Müller - come tali detrazioni fiscali. L'importo della detrazione potrebbe corrispondere all'importo massimo che può essere versato annualmente nel terzo pilastro e quindi detratto dalle imposte».
«Con la mia mozione propongo una misura aggiuntiva, del tutto volontaria, ma con un incentivo che dovrebbe essere particolarmente efficace nelle medie imprese», afferma Müller.
Detrazioni fiscali dunque per far tornare a lavorare chi ha scelto di cambiare stile di vita e per affrontare il tema della mancanza di lavoratori qualificati. La mozione verrà discussa in Consiglio di Stati nella sessione invernale.
Dibattito - Nel frattempo però si è subito aperto il dibattito tra favorevoli e contrari. Sostanzialmente a favore Hannes Germann (Udc). «Bisognerebbe verificare attentamente e in anticipo se l'intera faccenda comporterebbe gravi perdite fiscali o ingiustizie», dice Germann. «Con l’attuazione della mozione nessuno sarebbe costretto a lavorare a tempo pieno. La detrazione fiscale rappresenterebbe un incentivo in tal senso: chi vi rinuncia potrebbe continuare a lavorare a tempo parziale», aggiunge.
Contrario invece Peter Hegglin (Centro) che ribadisce invece la necessità di rafforzare il numero dei lavoratori a tempo pieno, oltre a porsi degli interrogativi. «Come dovrebbero essere presi in considerazione i lavoratori autonomi, le persone che svolgono più lavori part-time, coloro che ottengono solo un lavoro part-time o coloro che svolgono lavori familiari e quindi non possono lavorare a tempo pieno?», si chiede Hegglin. Anche il consigliere agli Stati Carlo Sommaruga (PS) non ritiene che tale proposta sia efficace per combattere la carenza di manodopera qualificata. «Nell’attuale situazione finanziaria del governo federale, sarebbe inappropriato ridurlo»
Il futuro - Il Consiglio federale chiede anche al Parlamento di respingere la mozione. Sono tuttavia disposti a esaminare misure che rendano più attraenti carichi di lavoro più elevati e, su proposta del Consiglio nazionale, stanno elaborando un rapporto sul tema.