Il Consiglio federale intende adeguare la Legge sulle epidemie. In futuro le crisi sanitarie dovrebbero essere gestite meglio.
L'esperienza del Coronavirus ha insegnato qualcosa. Che bisogna migliorare le condizioni quadro per la gestione delle future pandemie. A tal proposito oggi, mercoledì 29 novembre, il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione sulla revisione parziale della legge sulle epidemie (LEp) entrata in vigore nel 2016 e che finora si è rivelata uno strumento efficace. Questa revisione dovrà consentire a Confederazione e Cantoni di collaborare strettamente per proteggere la salute della popolazione dalle future minacce rappresentate dalle malattie trasmissibili o dalle resistenze agli antibiotici, adottando tempestivamente provvedimenti di prevenzione.
Necessaria una revisione parziale della legge sull'epidemie - Il Consiglio federale fa notare, ad esempio, che durante la l'emergenza pandemica numerosi elementi hanno funzionato bene, ma altri necessitano di adattamenti puntuali. "Una revisione totale della legge non è quindi necessaria, una parziale però è auspicabile" ha spiegato il consigliere federale Alain Berset in conferenza stampa.
Resistenza agli antibiotici - «La pandemia di coronavirus è stata molto ricca d'insegnamenti, e c'è il rischio di pensare unicamente a questo tipo di crisi sanitaria», ha proseguito Berset. Per questo motivo in questa revisione sono state prese in considerazione anche altre minacce importanti per la salute pubblica, come le resistenze agli antibiotici, ha aggiunto il consigliere federale. Il Consiglio federale ha già elaborato misure su come utilizzare gli antibiotici in modo adeguato affinché mantengano la loro efficacia. Queste misure dovrebbero ora essere rese vincolanti mediante le disposizioni della legge sulle epidemie.
Tre livelli - Più in dettaglio, il modello dei tre livelli per la gestione di crisi - situazione normale, particolare e straordinaria - introdotto nella LEp verrà mantenuto e ottimizzato, in particolare per quel che concerne il passaggio da un livello all'altro, ha spiegato Berset. Non saranno tuttavia fissati valori limite, che possono variare da una pandemia all'altra.
Telelavoro e mascherine - La revisione, inoltre, rafforza e rende più vincolanti i preparativi in vista di future epidemie. Sono stati precisati anche determinati provvedimenti concernenti il telelavoro, l'obbligo di indossare una mascherina, i certificati o i piani di protezione. Alla domanda dei giornalisti se il Consiglio federale potrà ordinare l'obbligo delle mascherine sui trasporti pubblici in una situazione normale, la responsabile dell'UFSP Anne Lévy ha risposto: «Sì, si tratta proprio di misure di questo tipo nella revisione della Legge. Può anche darsi che per un Cantone la situazione sia più difficile. Ciò ha lo scopo di accogliere meglio le differenze cantonali».
Sorveglianza della malattia - La nuova regolamentazione prevede anche il rafforzamento, la digitalizzazione e una migliore interconnessione dei sistemi e dei metodi di sorveglianza delle malattie trasmissibili, come il sistema nazionale di dichiarazione, il monitoraggio delle acque reflue e il sequenziamento genetico. Lo scopo è meglio identificare le nuove minacce future.
La revisione parziale della legge contiene come detto anche un capitolo sulla lotta alle resistenze agli antibiotici e alle infezioni nosocomiali. Si tratta di due delle principali sfide attuali e future in materia di salute pubblica, afferma il governo. Sarà rafforzato anche l'approccio One Health, che si concentra sulle interazioni tra la salute umana, animale e dell'ambiente. La revisione della legge prevede inoltre l'ottimizzazione del finanziamento dei vaccini, dei test e dei medicamenti acquistati dalla Confederazione.
Vaccinazione obbligatoria - Sollecitato dai giornalisti, Berset ha dichiarato che nella nuova legge non è prevista alcuna vaccinazione obbligatoria. Molto probabilmente si andrà a votare sull'iniziativa contro la vaccinazione obbligatoria, e la votazione - ha assicurato Berset - avrà luogo ben prima che la nuova legge venga sancita. Nella conferenza stampa Berset ha spiegato come le competenze tra il governo federale e i Cantoni dovrebbero essere meglio regolamentate. «Il problema non è il passaggio da una fase all'altra, ma l'attuazione delle competenze durante una fase. Dipende molto dalla reazione dei Cantoni e dalle opinioni politiche dei governi cantonali. Ma con una maggiore coerenza tra il piano del governo federale e i piani dei Cantoni, la collaborazione dovrebbe funzionare meglio. Ma non si può pretendere tutto da una legge. Servono anche un governo, un margine di manovra e un contatto umano".