L'Unione sindacale svizzera punta il dito contro Berna. «Le misure finora annunciate sono timide e insufficienti. E le famiglie soffrono».
BERNA - Gli affitti pesano sempre di più sul budget delle economie domestiche e raggiungono un livello difficilmente sopportabile. Una situazione che sarebbe stato possibile evitare. Le misure finora annunciate dal Consiglio federale sono invece timide e insufficienti. Così ha reagito l'Unione sindacale svizzera (USS) all'annuncio del nuovo aumento del tasso di ipotecario di riferimento dall'1,5 all'1,75% fatto stamane dall'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB).
Il Governo preferisce attenersi al principio del «lasciar fare» in materia di affitti. Intanto, milioni di famiglie subiscono le conseguenze del nuovo aumento, ha deplorato l'USS in una nota odierna, secondo cui a uscirne vincitore è ancora una volta il settore immobiliare.
Si tratta di una spirale infernale, con affitti destinati ad aumentare di un ulteriore 3%, più una parte per compensare il rincaro e una somma forfettaria per coprire la crescita dei costi. Secondo l'USS, non ci si può certo aspettare che le principali società immobiliari esitino a trasferire questo aumento agli inquilini, nonostante le ripetute promesse e le comunicazioni tranquillizzanti.
Stando all'organizzazione sindacale, l'annuncio arriva in un momento già difficile, vista la pressione generale sul potere d'acquisto, con l'esplosione dei premi delle casse malati e il continuo calo delle rendite del secondo pilastro.
Secondo l'USS, è quindi evidente che occorre un'azione politica rapida ed efficace nel settore degli affitti. Le modifiche all'ordinanza presentate dal Consiglio federale la scorsa settimana sono certamente un passo nella giusta direzione, ma sono del tutto inadeguate. Tanto per cominciare, dovrebbero essere introdotte immediatamente, ha sottolineato l'organizzazione sindacale. Invece, si prevede di avviare una procedura di consultazione nell'estate del 2024. Questo ritardo è incomprensibile, ha deplorato ancora l'USS.
Pro Senectute: «Pensionati a rischio povertà» - Il secondo aumento in un anno sul fronte degli affitti rischia di essere fatale per molti pensionati. A lanciare l'allarme è Pro Senectute, in una nota diffusa in seguito all'annuncio del nuovo incremento del tasso di ipotecario di riferimento dall'1,5 all'1,75% fatto stamane dall'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB). «Il secondo aumento del tasso di interesse ipotecario di riferimento in un anno spinge nella miseria le persone che vivono con il minimo vitale», indica Pro Senectute, ricordando che oggi in Svizzera un pensionato su sei vive già al limite della soglia di povertà. I circa 220'000 beneficiari di prestazioni complementari all'AVS saranno duramente colpiti. L'organizzazione denuncia inoltre il fatto che i sussidi per l'affitto previsti da questo regime non siano più al passo con l'aumento delle spese.