La Commissione federale contro il razzismo nel solco della continuità. La futura presidente: «È stato fatto un lavoro molto buono»
BERNA - La futura presidente della Commissione federale contro il razzismo (CFR), Ursula Schneider Schüttel, intende proseguire le iniziative promosse dalla sua predecessora dopo la sua entrata in funzione nel 2024. «Cambiar tutto non è il mio genere», dice.
L'attuale presidente della commissione, la ginevrina Martine Brunschwig Graf, che termina il suo mandato a fine mese dopo dodici anni alla testa della CFR, ha svolto «un lavoro molto buono», rileva Schneider Schüttel in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano friburghese "La Liberté".
«Dieci anni fa non si parlava di colonialismo, ma oggi è un tema molto importante», aggiunge la friburghese. Brunschwig Graf ha anche lanciato una serie di iniziative «relative ai giovani, all'istruzione e alla formazione degli insegnanti».
Fermezza e obiettività
Di fronte al razzismo, bisogna dar prova di «fermezza», prosegue Schneider Schüttel, ma anche «di obiettività», «ad esempio spiegando chiaramente quali sono i criteri che permetterebbero una tale qualificazione onde evitare di ridurlo ad una categoria».
Ci vogliono anche «percorsi per provocare un cambiamento», aggiunge l'avvocato di Morat (FR). «È uno degli unici modi di permettere alla popolazione di percepire il razzismo».
La consigliera nazionale socialista, non rieletta a ottobre, non ha paura di sfidare l'UDC, come ha fatto di recente la liberale radicale Brunschwig Graf. «Se avessi paura di tutto ciò, non avrei mai accettato il posto», indica. «Ho sempre cercato di osservare le problematiche da tutti gli angoli per poter rimanere il più obiettiva possibile. Continuerò a lavorare così».