Dal 2024 le compagnie assicurative copriranno i costi della pillola, o meglio, della profilassi ("Prep") per proteggersi dall'infezione.
ZURIGO - Non poteva che essere così. Concedere a livello legislativo di fare sesso senza profilattico, ed essere poi pure rimborsati, ha generato polemiche.
Ma andiamo con ordine. Come già comunicato negli scorsi giorni, da luglio 2024 le casse malati si faranno carico dei costi relativi alla profilassi ("Prep")* per prevenire l'acquisizione dell'infezione da HIV.
In altre parole, secondo la decisione del Consiglio federale, chi fa sesso senza precauzioni - ad esempio con persone «a rischio» o provenienti da paesi «ad alta prevalenza di HIV» - potrà limitare il rischio assumendo una combinazione di farmaci attivi contro l'HIV (prima di consumare il rapporto), con la possibilità di chiederne poi il rimborso.
Normale che questa decisione abbia generato delle domande nella politica e nell'opinione pubblica: perché dover pagare per la prevenzione di uomini che vogliono fare sesso senza preservativo?
«Non può essere»
A questo proposito c'è chi dà un parere tutt'altro che positivo. È il caso di Santésuisse che, per bocca del suo vice direttore, ha dichiarato alla NZZ che «non può essere che i contribuenti dei premi debbano finanziare farmaci così costosi». In altre parole l'assicurazione sanitaria coprirà i costi anche di chi mette in atto comportamenti altamente a rischio, come nel caso di chi non usa il preservativo per rapporti occasionali, o addirittura in un bordello.
«Questa profilassi potrebbe contrastare il percorso fatto fin qui»
«Da un lato penso che tutte le opzioni per proteggersi dall'HIV siano buone. D’altra parte, penso che un’ulteriore aggiunta delle possibilità di prevenzione sia negativa».
Sono le parole espresse dalla consigliera nazionale dell'UDC Martina Bircher, che aggiunge: «Il governo federale ha compiuto grandi sforzi per combattere le malattie sessualmente trasmissibili con il preservativo. Ora questa pastiglia potrebbe rappresentare una battuta d'arresto». Dunque, sempre secondo la consigliera, con la copertura dei costi, aumenterà l'utilizzo del mix di farmaci attivi contro l'HIV da assumere prima dei rapporti sessuali.
Più conciliante, sebbene scettica, è infine la consigliera nazionale verde Katharina Prelicz-Huber che afferma: «Purtroppo ci sono sempre uomini che non vogliono assumersi le proprie responsabilità. È comunque meglio che prendano queste pillole piuttosto che vadano poi a contrarre l'HIV».
*La Profilassi Pre Esposizione (PrEP) consiste nell’assunzione di farmaci anti-HIV, prima di esporsi a dei rischi, per prevenire l’infezione. Storicamente la PrEP è stata pensata come strumento di prevenzione per le persone con comportamenti ad elevato rischio di contrarre l’HIV, in particolare per coloro che non usano mai il profilattico o lo usano in modo sporadico e hanno frequenti rapporti occasionali. Negli USA è in uso dal 2012, mentre in Europa è stata introdotta solo nel 2016.