Il numero è cresciuto molto di più nella Svizzera tedesca che in Romandia.
BERNA - La pandemia di Covid-19 ha avuto un effetto inaspettato sulle nascite in Svizzera: nove mesi dopo i due periodi di confinamento sono venuti alla luce più bambini a livello nazionale. Questa tendenza però non ha riguardato la Svizzera italiana, dove è stato registrato invece un calo, come rilevato in uno studio pubblicato oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST).
Nel marzo 2020 era stato dichiarato lo stato di emergenza ed è iniziato il primo periodo di confinamento, durato fino al giugno di quell'anno. "Ci si poteva aspettare, come spesso accade con le crisi economiche, che il rischio di disoccupazione e l'incertezza sul futuro portassero una parte delle coppie che desideravano un bambino a rimandare il progetto". Eppure in Svizzera nove mesi dopo l'inizio della pandemia c'è stato un aumento delle nascite, scrive l'UST.
Tra dicembre 2020 e marzo 2021 le nascite sono cresciute del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La seconda ondata è avvenuta tra luglio e ottobre 2021, nove mesi dopo il secondo confinamento. L'incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente è stato del 5,5%. La prima ondata di bebè è stata rilevata anche in altri paesi europei, mentre la seconda è un fenomeno esclusivamente svizzero, sottolinea l'UST.
Il numero di nascite nei due periodi è cresciuto molto di più nella Svizzera tedesca che in Romandia (+5,6% rispettivamente +2,7% in confronto al periodo gennaio-marzo 2020 e +6,0% rispettivamente +4,8% in confronto al periodo luglio-ottobre 2020). Nella Svizzera italiana invece le nascite sono calate anche nei due periodi presi in considerazione.
Nel 2022 il numero di neonati è tornato a calare dell'8,1%. Ci si può già chiedere quali conseguenze avranno la guerra in Ucraina e i conseguenti problemi economici sulle nascite nei prossimi anni, conclude l'UST.