Mancano gli alloggi e così la Confederazione valuta di ammorbidire le limitazioni legate all'inquinamento fonico. Ma i comuni non ci stanno
BERNA - Protezione acustica e densificazione edilizia possono convivere? È questa una delle domande cruciali a cui la politica elvetica dovrà cercare di dare una risposta, anche a fronte dell’aumento consistente previsto della popolazione.
Come riportato dal Tages-Anzeiger per provare a trovare un punto di equilibrio, il governo, fra le polemiche, sta per mettere mano alla legge sulla protezione dell’ambiente.
La decisione è molto attesa dal settore immobiliare: da sette anni, infatti, il comparto si lamenta dell’impossibilità di costruire in luoghi trafficati. A Zurigo, il tribunale ha bloccato diversi progetti perché non sufficientemente attenti alla protezione dal rumore.
Attualmente, nella sola Zurigo, si parla di circa 1’000 appartamenti sprovvisti dei necessari requisiti. «È urgente trovare una soluzione», commenta la consulente legale dell’Associazione svizzera dei proprietari di case Annekäthi Krebs.
Fino ad adesso si è trovata una strada transitoria, cioè la cosiddetta pratica delle finestre di ventilazione. Grazie a questa norma, le autorità cantonali potevano autorizzare anche gli appartamenti troppo rumorosi purché avessero una finestra di ventilazione rivolta verso il cortile.
Ciò significa che tutte le altre finestre della stessa stanza, le cosiddette secondarie, potevano non rispettare i valori limite. Tuttavia, questo escamotage è stato cassato nel 2016 dal tribunale federale.
La nuova proposta elaborata dalla Commissione per l'ambiente del Consiglio degli Stati è piuttosto controversa. Secondo i critici, l’interesse privato a costruire avrà la precedenza sulla protezione dal rumore.
Attualmente, se i limiti di rumore vengono superati in locali come soggiorni o camere da letto, i proprietari degli edifici devono dimostrare un interesse prevalente nel loro progetto: secondo la maggioranza della Commissione Ambientale, non dovrebbe più essere necessario.
Per l’Unione delle città svizzere la soluzione potrebbe essere quella di legalizzare la pratica delle finestre di ventilazione. Inoltre, le città chiedono più poteri per consentire di regolare il rumore e, di conseguenza, consentire una vita migliore ai propri abitanti. Per esempio, domandano di introdurre il limite di velocità a 30 all’ora senza dover presentare richiesta.