La discussione, fra accuse reciproche, è cominciata al Consiglio nazionale
BERNA - Sono iniziate al Consiglio nazionale le discussioni sul preventivo 2024 della Confederazione, con il centro-destra che chiede maggiore rigore finanziario e la sinistra che invece vorrebbe uno Stato più generoso.
Nel dibattito d'entrata in materia, il democentrista Lars Guggisberg ha accusato gli altri partiti di condurre una politica di spese «irresponsabile e sfrenata». L'uomo ha criticato la mano generosa in materia di stato sociale e aiuto allo sviluppo, mentre l'agricoltura e la difesa nazionale sono trascurate. Chiedendo di rispettare il freno all'indebitamento, Guggisberg ha anche auspicato maggiore disciplina di spesa per quanto riguarda le uscite relative al personale della Confederazione.
Anche il rappresentante dell'Alleanza del Centro Markus Ritter ha chiesto maggiore disciplina di spesa. I deficit strutturali sono il risultato delle politiche eccessive degli ultimi anni, ha detto. «È come se per una mucca da latte ci fossero sempre più mungitori», ha sostenuto, affermando che ora è giunto il momento di «chiamare il veterinario».
Il portavoce del gruppo PLR, Alex Farinelli, ha ricordato le importanti uscite decise durante la pandemia, che «hanno fatto dimenticare quali siano i limiti costituzionali». Ora la politica finanziaria sta però tornando alla normalità. Da questo punto di vista, «il freno all'indebitamento non è negoziabile». Inoltre, fintanto che non si ritroverà un equilibrio finanziario, ogni nuova spesa deve essere compensata o controfinanziata, ha sostenuto il ticinese.
Per l'ecologista Felix Wettstein, invece, lo strumento del freno al debito dovrebbe essere rivisto. Nel confronto internazionale, la Svizzera ha un debito estremamente basso, ha ricordato. «Riarmo dell'esercito, foraggiamento del settore agricolo e tagli all'aiuto sociale: che segnale è questo?», si è chiesto.
Laurence Fehlmann Rielle ha da parte sua ricordato che da quando esiste il freno all'indebitamento la Confederazione ha accumulato eccedenze strutturali per oltre 20 miliardi di franchi. Questo perché le entrate sono spesso sottostimate e le spese inferiori a quanto preventivato. La socialista ha chiesto di non trascurare l'aiuto allo sviluppo, la formazione e il trasporto regionale di viaggiatori. La manovra dovrebbe garantire il potere d'acquisto della popolazione, «ne abbiamo i mezzi», ha concluso la ginevrina.