Chicchiarata a tutto tondo con il presidente delle FFS. «Vogliamo investire sui treni notturni. Le mete? Roma, Napoli e Barcellona».
BERNA - Introduzione di tempi di percorrenza più lunghi - cioè di treni più lenti - per stabilizzare l'orario sta funzionando, è il caso per esempio in Ticino: lo afferma Vincent Ducrot, presidente della direzione delle Ferrovie federali svizzere (FFS).
«Il problema è lo stesso della strada: se si hanno molti più utenti nel sistema, a volte è necessario ridurre leggermente la velocità per aumentare la capacità», afferma il 61enne in un'intervista pubblicata oggi dalla Schweiz am Wochenende (SaW).
«Non è una cosa così negativa: i clienti preferiscono viaggiare tre minuti in più, ma nei tempi giusti. Abbiamo appena rivisto l'orario in Romandia a partire dal 2025 per garantire una maggiore stabilità. Lo abbiamo già fatto a Zurigo in occasione dell'apertura della Durchmesserlinie (il passante ferroviario Altstetten-Zurigo-Oerlikon, ndr) nel 2015 e qualche anno fa in Ticino. Per questo motivo il sistema è ora molto stabile».
Ducrot ha recentemente dovuto rispondere a molte domande sull'incidente nella galleria di base del San Gottardo e non è sorpreso che il tema abbia suscitato anche emozioni. «Siamo una delle ultime aziende che appartengono a tutti e su cui ciascuno ha un'opinione», sostiene.
Zurigo hub per i treni notturni - Le FFS puntano intanto a potenziare il traffico internazionale. «Vogliamo introdurre i treni notturni per Roma e forse anche verso Napoli, ma anche per Barcellona. Il trasporto notturno si è sviluppato molto bene. Zurigo è ora il più grande hub di treni notturni in Europa dopo Vienna. Vogliamo investire insieme al nostro partner ÖBB, le ferrovie austriache».
«Carrozze vecchie? Rimedieremo» - La qualità dell'offerta - ribatte il giornalista della SaW - è però talvolta infima, le carrozze sono vecchie e spesso mancano vagoni letto e cuccette. «ÖBB e Trenitalia hanno ordinato nuovo materiale rotabile», risponde l'intervistato. «Ci vuole pazienza prima che venga consegnato. A volte mi vergogno quando leggo i resoconti dei nostri clienti sulle condizioni della flotta dei treni notturni. Mi scuso per questo. Purtroppo siamo stati travolti dal successo. Le cose miglioreranno».
Problemi tedeschi... - Come noto le FFS hanno però anche problemi gravi con i trasporti diurni a cavallo con la Germania. Molti convogli sono in ritardo e i treni ICE spesso non riescono nemmeno a superare Basilea per raggiungere la loro vera destinazione in Svizzera. «Sì, e mi dispiace molto per i viaggiatori», afferma l'ingegnere con diploma ottenuto la Politecnico federale di Losanna.
«Anche noi come FFS stiamo soffrendo e Deutsche Bahn (DB) pure. Parlo molto con i colleghi di DB e a volte sono loro stessi a disperarsi per la situazione. Si impegnano a fondo per migliorarla. Ma negli anni Duemila si è investito troppo poco nella rete tedesca: è in pessime condizioni. DB ha però ora un piano di modernizzazione per i prossimi dieci anni».
... e italiani - Ducrot - che nell'intervista non affronta per contro i ritardi relativi ai convogli in provenienza dall'Italia e che attraversano il Ticino - si dice peraltro contrario a una liberalizzazione dei collegamenti internazionali. «Ci sono opportunità, ma anche grandi rischi. Il nostro sistema è di grande successo e presenta molti vantaggi. Abbiamo un sistema di orario cadenzato e un sistema tariffario omogeneo. Il prezzo della liberalizzazione sarebbe l'abbandono di questo sistema nel medio termine. I clienti dovrebbero decidere in stazione con quale vettore vogliono viaggiare e acquistare il biglietto di conseguenza. Sarebbe la fine del trasporto diretto come lo conosciamo oggi», conclude il numero uno delle FFS.