Il governo federale vuole costringere gli operatori a investire nelle infrastrutture. Con probabili conseguenze per i consumatori
Aumenteranno anche gli abbonamenti per il cellulare? Come riporta la "SonntagsZeitung", l'Ufficio federale delle comunicazioni UFCOM ha chiesto ai tre giganti svizzeri della comunicazione mobile Swisscom, Salt e Sunrise di garantire il loro servizio per 72 ore in caso di interruzione di corrente. In caso di interruzioni gravi, le reti dovrebbero essere mantenute per 14 giorni consecutivi.
I costi per il necessario potenziamento delle infrastrutture, come ad esempio i generatori di corrente d'emergenza, ammontano a circa 150 milioni di franchi all'anno, secondo le stime dell'UFCOM. Si tratta di spese che gli stessi fornitori dovrebbero sostenere e che alla fine verranno trasferiti ai consumatori sotto forma di abbonamenti più costosi.
Un franco in più al mese?
La revisione dell'ordinanza sulle telecomunicazioni sarà oggetto di consultazione fino a febbraio 2024. Ma già sorge la domanda: quanto aumenteranno gli abbonamenti per il telefonino? Secondo la SonntagsZeitung l'UFCOM prevede per ogni utente una somma supplementare compresa tra 3,60 e 8,40 franchi all'anno.
L'esperto di telefonia mobile di Comparis, Jean-Claude Frick, ipotizza invece un aumento maggiore. «È possibile che a causa della nuova regolamentazione un abbonamento medio diventi più caro di circa dodici franchi all'anno», spiega.
Il motivo di questa affermazione è che la stima dei 150 milioni di franchi l'anno potrebbe essere ottimistica. «Espandere la copertura a 72 ore è un'impresa importante e costosa», aggiunge Frick.
Swisscom definisce sproporzionata la richiesta del Consiglio federale. «Le misure necessarie sono eccessive e tecnicamente fattibili solo in misura limitata. Sono troppo costose e non sostenibili, a causa dell'utilizzo di motori diesel», commenta la portavoce Sabrina Hubacher.
Anche Sunrise afferma di investire già da anni nella ridondanza e nella resilienza della rete mobile, senza alcun obbligo legale. «Tuttavia le misure di inasprimento proposte dal Consiglio federale vanno ben oltre», spiega il portavoce Rolf Ziebold.
Sembra quindi che il governo federale abbia lanciato una sfida che alla fine graverà sull'utente finale. Perché, come risponde Sara Stalder della Protezione Consumatori (SKS), in questo oligopolio il passaggio dei costi ai clienti è la normalità.
Dal punto di vista della tutela dei consumatori, l'unica speranza è che l'aumento non venga utilizzato in modo improprio per far lievitare ulteriormente i margini di profitto. «Sarebbe importante che un organismo di controllo federale esaminasse e correggesse eventuali aumenti ingiustificati», auspica Stalder.