Il governo ha prestato giuramento. Keller-Sutter è la nuova vicepresidente del Consiglio federale.
C'era grande attesa a Berna per conoscere il nome del successore di Alain Berset nel Governo. E, a cinquant'anni esatti dal ritiro del suo ultimo rappresentante (il socialista Hans-Peter Tschudi), Basilea Città torna in Consiglio federale. Beat Jans è infatti stato scelto come il successore di Alain Berset ed è diventato il 122esimo consigliere federale della storia. Il basilese ha ottenuto 134 voti al terzo turno, superando la "sorpresa" Daniel Jositsch (68) e l'altro candidato ufficiale del ticket socialista Jon Pult (43).
Riconfermati al primo turno i componenti uscenti del Governo (fallito l'attacco dei Verdi a Cassis). Viktor Rossi è, invece, il nuovo cancelliere della Confederazione.
Mia moglie è un pilastro
Alla fine Jans - dopo aver ringraziato una volta ancora il «concorrente» ufficiale Jon Pult per il quale le sue porte saranno sempre aperte - ha parlato del suo rapporto con la moglie Tracy, con la quale ha avuto due figlie e del ruolo da lei avuto nella sua carriera politica. «Mia moglie è un pilastro e importante per me come persona e sono contento che voglia rimanere al mio fianco nei prossimi anni». «Nelle prossime settimane cercherò un'abitazione a Berna», ha aggiunto ancora il neo eletto consigliere federale, precisando tuttavia che il centro dei suoi interessi resterà Basilea Città, che dopo 50 anni è tornata ad avere un rappresentante in Governo. Anche se Jans ha tenuto a ribadire di voler essere un consigliere federale per tutto il Paese.
«Aperto a tutti i dipartimenti»
Jans ha pure detto di essere «aperto a tutti i dipartimenti». Il Consiglio federale deciderà nei prossimi giorni e lui prenderà quello che gli verrà dato. Jans ha aggiunto di non aver ancora avuto alcun colloquio con i membri del Consiglio federale in merito alle scelte dei dipartimenti. Ciò avverrà nei prossimi giorni, ha precisato il portavoce del Governo André Simonazzi ai media, aggiungendo che questi ultimi verranno informati nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Per quanto riguarda il dossier UE, Jans si è detto fiducioso che ora si vada avanti con i negoziati. Tuttavia, la questione della protezione dei salari deve essere chiarita affinché il pacchetto ottenga il sostegno di un'ampia maggioranza. Jans ha auspicato che farà il possibile per trovare una soluzione con le parti sociali.
Gioia e responsabilità
Il neo-consigliere federale ha detto di provare «una grande gioia, difficile da esprimere a parole». Allo stesso tempo, ha riconosciuto l'enorme compito che lo attende. Come consigliere federale, vuole servire la popolazione ed essere al suo fianco. «Mi batterò per trovare delle soluzioni con tutta la mia coscienza, con tutta la mia energia e creatività». Jans ha poi aggiunto che non vede l'ora di poter parlare di contenuti e non di se stesso. È anche impaziente di cominciare un dialogo impegnativo, ma che auspica corretto, con i media. «Voi svolgete una funzione importante e spingete il Consiglio federale a dare il meglio di sé», ha sottolineato Jans, per il quale è importante rafforzare i media come veicolo della democrazia.
«Conosco la povertà»
Beat Jans si è presentato alla sua prima conferenza stampa da consigliere federale per rispondere alle domande dei media. «È bello essere qui», ha esordito il basilese che è subito stato interrogato sulle sue umili origini. «Ricorderò sempre com'era la mia casa quando non c'erano soldi e si faticava ad arrivare alla fine del mese», sottolinea il neo-eletto, precisando che lotterà per «le persone semplici». Tornando alla votazione, Jans non si è detto sorpreso del risultato ottenuto da Daniel Jositsch. «Ho parlato con lui prima di questa elezione e anche per lui era chiaro che non sarebbe diventato consigliere federale. Per me rimane un ottimo senatore e un amico».
«Porte aperte all'Ue? Mi atterrò alla volontà del Governo»
Per il neo consigliere federale socialista Beat Jans «bisogna lavorare insieme per trovare i punti di rottura». Per quanto riguarda i rapporti con l'Unione europea, Jans ha sottolineato che, come presidente del governo di Basilea, ha rafforzato «le relazioni estere. Ma come consigliere federale si atterrà alla volontà del Governo».
Dopo l'elezione, Jans è rimasto sorpreso nel vedere la sua famiglia sugli spalti. Pensava che stessero guardando le elezioni in TV. Interrogato a riguardo ha risposto: «Non avevo notato che fossero lì».
La seduta è terminata
Il Presidente del Consiglio nazionale Eric Nussbaumer chiude la sessione dell'Assemblea federale. Ora è il momento per i parlamentari di prendere un aperitivo.
Keller-Sutter è la nuova vicepresidente del Consiglio federale
La consigliera federale Karin Keller-Sutter (PLR) è stata eletta vicepresidente del Consiglio federale per il 2024, con 138 voti su 196 schede valide. Ecco l'esito dello scrutinio:
Schede distribuite: 240
Schede rientrate: 240
Schede bianche: 41
Schede nulle: 3
Schede valide: 196
Maggioranza assoluta: 99
Karin Keller-Sutter è eletta vicepresidente del Consiglio federale con 138 voti. Hanno ricevuto voti: Albert Rösti (UDC) 18, Elisabeth Baume-Schneider (PS) 16, Ignazio Cassis (PLR) 10, Beat Jans (PS) 10, Guy Parmelin (UDC) 4. La seduta dell'Assemblea federale terminerà tra poco, dopo il discorso della presidente della Confederazione per il 2024 Viola Amherd.
«Parlamento senza coraggio»
L'insuccesso odierno non ha sorpreso Gerhard Andrey, il candidato dei Verdi che ambiva alla poltrona in governo di Ignazio Cassis. Sollecitato da Keystone-ATS sull'appoggio solo parziale giunto dai socialisti, il consigliere nazionale friburghese ammette che avrebbe gradito un sostegno maggiore da tutti i partiti.
Ristabilito rapporto più classico germanofoni/latini
Dopo un anno di sovrarappresentazione dei latini, oggi in Consiglio federale è stato ristabilito un rapporto più classico tra regioni linguistiche. Con la sostituzione del friburghese francofono Alain Berset da parte del basilese Beat Jans, in governo siederanno quattro germanofoni, due francofoni e un italofono.
L'anno scorso, l'elezione della consigliera agli Stati Elisabeth Baume-Schneider (PS) ha temporaneamente sconvolto i rapporti di forza tra idiomi. Il quadro non era comunque inedito.
Una situazione simile si era infatti verificata nel 1917. Il ginevrino Gustave Ador sostituì il sangallese Arthur Hoffmann. Simultaneamente in governo c'erano il vodese Camille Decoppet, il ticinese Giuseppe Motta e il grigionese Felix-Louis Calonder, primo e unico romanciofono che abbia mai seduto in Consiglio federale. Il seggio tornò ad essere occupato da uno svizzero tedesco nel 1920.
Il Consiglio federale sarà un po' più anziano
Il Consiglio federale invecchierà leggermente con l'arrivo di di Beat Jans. Il 1° gennaio, l'età media passerà da 59 anni e sei mesi a 60 anni e sette mesi. L'equilibrio di genere invece sarà mantenuto.
Guy Parmelin avrà 64 anni, Ignazio Cassis 62, Viola Amherd 61 e Karin Keller-Sutter festeggerà il suo 60esimo compleanno il 22 dicembre. Alain Berset, membro uscente, ne ha compiuti 51.
L'anno scorso, con l'arrivo di Albert Rösti (attualmente 56 anni) e di Elisabeth Baume-Schneider (60 anni il 24 dicembre), l'età media del collegio si era abbassata. Tre anni fa, con l'elezione di Karin Keller-Sutter e Viola Amherd, l'età media era passata da 61 anni e poco più di sei settimane a 58 anni e circa tre mesi e mezzo.
Alain Berset, eletto nel 2011 all'età di 39 anni, è uno dei consiglieri federali più giovani della storia. Dal 1945, solo Ruth Metzler ha fatto meglio: aveva 34 anni quando è stata eletta nel 1999.
Il record assoluto appartiene a Numa Droz, eletto nel 1875, quando aveva 31 anni. Nel XIX secolo, non era raro che un uomo di trent'anni venisse eletto in Consiglio federale. Ad eccezione di Ruth Metzler e Marcel Pilet-Golaz, le dieci persone più giovani entrate nell'esecutivo federale sono state elette prima del 1900.
Un risultato non particolarmente brillante
Questo rituale, dall'esito scontato - che si ripete ogni anno il secondo mercoledì della sessione invernale delle Camere federali - dà però la temperatura del gradimento di un ministro fra i parlamentari sulla base dei voti ricevuti.
L'elezione di Viola Amherd non è quindi particolarmente brillante, anche se in linea con quello dei suoi due predecessori: l'anno scorso Berset ottenne 140 voti, due anni fa Ignazio Cassis ne ricevette 156 voti.
La peggiore elezione alla presidenza fu però realizzata da Micheline Calmy-Rey nel 2011 quando ricevette soltanto 106 voti, mentre il record è detenuto da Jean-Pascal Delamuraz e Ueli Maurer, entrambi ottennero 201 voti rispettivamente nel 1988 e nel 2018.
Con Amherd, il canton Vallese sarà rappresentato per la quinta volta alla testa della Confederazione. L'ultimo a ricoprire la carica è stato Pascal Couchepin nel 2008.
A 61 anni, la vallesana è la sesta donna a presiedere la Confederazione dopo Ruth Dreifuss (1999), Micheline Calmy-Rey (2007 e 2011), Doris Leuthard (2010 e 2017), Eveline Widmer-Schlumpf (2012) e Simonetta Sommaruga (2015 e 2020).
Viola Amherd sarà la presidente della Confederazione per il 2024
Con 158 voti, la consigliera federale Viola Amherd (Centro) è stata eletta presidente della Confederazione. Segue Albert Rösti (UDC) con 21, voti. L' Assemblea federale procede ora all'elezione della vicepresidente del Consiglio federale per il 2024. Secondo il turno la carica spetta a Karin Keller-Sutter.
Viktor Rossi, figlio di immigrati, è l'"ottavo" ministro
«Non potete immaginare che cosa significhi per me essere qui», ha esordito davanti all'Assemblea federale il neoeletto Cancelliere della Confederazione Viktor Rossi, ricordando il passato migratorio dei suoi genitori, giunti in Svizzera dal sud Italia negli anni '50. «Molto presto, questo è diventato il nostro Paese», ha aggiunto l'esponente del Partito verde-liberale, dicendosi onorato della fiducia accordatagli e pronto a dare il massimo per esercitare al meglio questa nuova funzione.
Con la sua elezione, Rossi è il primo esponente del PVL a ricoprire la carica di capo di stato maggiore del Consiglio federale. I democentristi rimangono ancora a bocca asciutta: dalla fondazione dello Stato federale nel 1848 non hanno mai ricoperto questa mansione.
La paga di un consigliere federale: circa 500'000 franchi
Beat Jans guadagnerà circa 472'000 franchi lordi all'anno come consigliere federale a partire dal prossimo anno. Inoltre, riceverà un'indennità annuale fissa di 30'000 franchi. La Confederazione coprirà anche i suoi costi di telecomunicazione.
Un consigliere federale ha inoltre diritto a due veicoli, uno ufficiale e uno di servizio, nonché a un abbonamento generale di prima classe e a un abbonamento per tutti gli impianti di risalita del paese.
Alain Berset, che ha lasciato il governo, riceverà una pensione annuale a vita corrispondente alla metà della sua retribuzione come "ministro". Solo i consiglieri federali che si ritirano dopo almeno quattro anni o per motivi di salute hanno diritto a questa pensione.
Ma la legge stabilisce che, dopo aver lasciato il loro incarico, gli ex consiglieri federali non devono guadagnare più dei loro colleghi in carica. Ad esempio, gli ex "ministri" che decidono di assumere un impiego retribuito o di far parte di consigli di amministrazione devono restituire alla Confederazione quanto guadagnano in più rispetto a un consigliere federale attivo.
Il governo ha prestato giuramento
I sette membri del Consiglio federale e il cancelliere della Confederazione hanno prestato giuramento oggi alle 13.21. Hanno dichiarato "lo prometto" o "lo giuro" alzando tre dita della mano destra come vuole la tradizione.
Beat Jans, il figlio di un operaio che diventa consigliere federale
Beat Jans presiede il governo di Basilea Città da tre anni. Ex consigliere nazionale ed ex vicepresidente del Partito socialista svizzero, questo figlio di operai sperava di coronare la sua carriera politica diventando membro del Consiglio federale. Ci è riuscito oggi.
«La funzione di consigliere federale è una sfida, ma a me piacciono le sfide», ha dichiarato il 59enne quando ha annunciato ufficialmente la sua candidatura lo scorso settembre a Berna.
Nato a Basilea il 12 luglio 1964, Jans ha svolto un apprendistato come agricoltore. Ha poi conseguito un diploma in agrotecnica, e in seguito una laurea in scienze ambientali al Politecnico federale di Zurigo. Ha insegnato all'università di Basilea. È sposato e ha due figlie di 16 e 18 anni.
Il basilese ha aderito al PS nel 1998. Ha presieduto la sezione del partito di Basilea Città dal 2000 al 2005. Sotto la sua presidenza, i socialisti hanno ottenuto un terzo seggio in Consiglio di Stato e la sinistra, insieme all'Alleanza verde, è diventata maggioritaria nell'esecutivo.
Cancelliere: eletto il verde liberale Viktor Rossi Con 135 voti Viktor Rossi (PVL) è stato eletto cancelliere della Confederazione. Sostituisce Walter Thurnherr (Centro) che non ha sollecitato un nuovo mandato.Gabriel Lüchinger (UDC) ha ottenuto 103 voti. L'Assemblea federale assiste ora alla cerimonia del giuramento dei consiglieri federali e del cancelliere. Successivamente, le Camere riunite procederanno all'elezione del presidente della Confederazione per il 2024. Secondo il turno, la carica spetta a Viola Amherd.
Herzliche Gratulation zur Wahl in den Bundesrat, lieber @beat_jans! 👏🏻 https://t.co/oKGWNaIyzC
— Alain Berset (@alain_berset) December 13, 2023
Nessuno ottiene la maggioranza
Nessuno dei candidati alla carica di cancelliere della Confederazione ha ottenuto la maggioranza necessaria per essere eletto. Occorre quindi procedere a un nuovo turno di votazione. Il più votato, con 98 preferenze, è stato il vice cancelliere Viktor Rossi ((PVL). A seguire Gabriel Lüchinger (UDC) 78, Lukas Gresch-Brunner (indipendente) 45, Nathalie Goumaz (UDC) 24; diversi: 1. L' Assemblea federale procede a un secondo turno di votazione. Tutti candidati restano in gara.
Le congratulazioni di Alain Berset a Jans
Tramite X, il ministro uscente socialista Alain Berset fa i complimenti a Beat Jans.
Jon Pult: «Quella di Jans è una buona elezione per il paese»
Il grigionese socialista Jon Pult accetta con eleganza la sconfitta e fa i complimenti allo sfidante del suo stesso partito Beat Jans: «C'è delusione, com'è normale che sia, per la mancata elezione. Ma, allo stesso tempo, sono felice per Jans: sono sicuro che porterà avanti i nostri valori».
Beat Jans accetta l'elezione
Beat Jans, visibilmente commosso, ha spiegato che il suo lavoro si baserà sul garantire «il benessere» della Svizzera e dei suoi cittadini. «Sono al servizio della nostra Capa (la Confederazione, ndr)», ha ripetuto più volte nel suo discorso il neo-eletto. Dopo i ringraziamenti al suo Cantone e alla sua famiglia («siete la cosa più importante che ho»), Jans ha infine accettato l'elezione.
Basilea Città ritorna nel Governo federale, Jans eletto con 134 voti
Il terzo scrutinio è quello decisivo: Beat Jans è stato eletto con 134 voti. Sostituisce Alain Berset che non ha sollecitato un nuovo mandato. Daniel Jositsch ha ottenuto 68 voti, Jon Pult 43.
Il silenzio di Jositsch
Fa discutere il fatto che il socialista Daniel Jositsch (che al secondo turno si è aggiudicato 70 voti) non prenda la parola invitando a sostenere i candidati proposti nel ticket del suo partito. Emerge dunque una frattura interna? Quello che pare chiaro per ora è che le cose non si mettono bene per il grigionese Jon Pult.
Regazzi: «Il ticket non soddisfa parte del Parlamento»
Fabio Regazzi: «Non sono sorpreso dei voti a Jositsch. Ero convinto che avrebbe fatto un buon risultato al primo turno e così è stato. Il segnale può essere solo uno: il ticket presentato non soddisfa una parte del Parlamento, che avrebbe preferito una scelta più ambia come tipo di profilo/posizionamento ideologico. La scelta non piace a molti, non è piaciuta nemmeno a me».
Ancora nessuna maggioranza assoluta
Risultato 2° scrutinio
Beat Jans 112
Daniel Jositsch 70
Jon Pult 54
Vari 10
Chiesa: «Inizio un po' caotico»
Marco Chiesa: «Un inizio un po' caotico. Nessuno mette in dubbio il seggio socialista, la questione del ticket è un'altra cosa», accennando alle posizioni molto simili e schierate a sinistra dei due candidanti socialisti.
L'appello della capogruppo Samira Marti
L'appello della capogruppo Samira Marti: «Il Ps vi ha dato due ottimi candidati tra cui scegliere. Vi chiedo di sceglierne uno. È buona educazione che l’Assemblea federale si attenga al ticket. Si tratta di una regola informale che ha prevalso perché rafforza la concordanza, la stabilità e il Paese».
Nessuna maggioranza assoluta. Si passa al secondo turno
Né Beat Jans (PS/BS), né Jon Pult (PS/GR) hanno ottenuto la maggioranza assoluta per l'elezione in Consiglio federale. Occorre quindi procedere a un nuovo turno di votazione.
I voti:
Beat Jans (PS): 89
Daniel Jositsch (PS): 63
Jon Pult (PS): 49
Gerhard Andrey (Verdi): 30
Candidato basilese, grigionese o "selvaggio"?
Non sembra esserci un accordo prestabilito riguardo il successore di Berset se non la volontà che il settimo seggio si risolva con l'elezione di uno dei due candidati nel ticket socialista. La "formula magica" sarà rispettata?
Confermato il primo seggio socialista: 151 voti per Elisabeth Baume-Schneider
Ultima conferma quella di Elisabeth Baume-Schneider, che ha ottenuto 151 voti (il risultato meno brillante della giornata). Significativi (forse simbolici) i 23 voti a Gerhard Andrey (Verdi/FR), visto che proprio i Verdi non si erano detti intenzionati a intaccare il seggio socialista. Resta ora da stabilire chi siederà sulla seconda poltrona socialista in Consiglio federale tra il basilese Beat Jans e il grigionese Jon Pult.
Anna Giacometti: «Ero imbarazzata»
La consigliera nazionale del PLR Anna Giacometti ha ottenuto 15 voti nell'elezione di Karin Keller-Sutter. Giacometti dice di non avere idea da dove provengano: «È stato davvero imbarazzante perché si trattava di 15 voti che la consigliera federale Karin Keller-Sutter non ha ottenuto. Mi dispiace davvero che sia successo».
«Ha prevalso la paura di cambiare. Per noi un tradimento»
C'è delusione in casa ecologista dopo che Gerhard Andrey non è riuscito a scalzare Ignazio Cassis dal Consiglio federale. In particolare, a frustrare i Verdi è stato il mancato sostegno del PS al consigliere nazionale friburghese. «La paura di un cambiamento ha prevalso», scrivono i Verdi su X (ex Twitter). «Malgrado l'eccellente candidatura di Andrey, le forze ecologiste e un quarto degli elettori non sono ancora rappresentati in Consiglio federale», si legge nel post. Come Gysin, anche la "senatrice" Céline Vara (Verdi/NE) si è rammaricata della decisione del PS di non appoggiare Andrey. La posizione dei nostri alleati è una «enorme delusione, si potrebbe parlare di tradimento», ha affermato. (Fonte ats)
Rieletto anche Rösti
Albert Rösti rieletto con 189 voti. Resta ora la rielezione di Elisabeth Baume-Schneider (PS), poi si passa al momento clou, la successione di Berset.
Risultati non ottimi per i candidati Plr
Il risultato di Keller-Sutter potrebbe essere conferma del «campanello d'allarme» identificato dal consigliere nazionale Plr bernese Christian Wasserfallen, secondo cui i Liberali radicali devono ora pensare a rafforzarsi.
5° scrutinio: Albert Rösti
Sono state distribuite le schede elettorali per l'assegnazione del quinto seggio del Consiglio federale. Si tratta della rielezione del consigliere federale UDC Albert Rösti.
Karin Keller-Sutter rieletta con 176 voti
Karin Keller-Sutter non raggiunge quota 200, ma si ferma a 176 voti (migliora comunque il risultato di quattro anni fa, quando aveva raccolto 169 voti).
E' il turno di Karin Keller-Sutter
E' il momento di Karin Keller-Sutter, considerata dal quotidiano economico britannico Financial Times fra le 25 donne più potenti al mondo, anche per aver dovuto orchestrare il salvataggio del Credit Suisse a velocità record.
Viola Amherd rieletta
Viola Amherd è stata rieletta con 201 voti (non replica la passata votazione record, ma è comunque un ottimo risultato).
«Importante avere anche un ticinese»
L'UDC Thomas Aeschi (ZG) e il PLR Damien Cottier (NE) hanno sottolineato l'importanza dell'equa rappresentanza delle regioni linguistiche in Governo. «Ciò significa che un rappresentante della Svizzera italiana debba sedere in governo», hanno sostenuto.
Ora tocca a Viola Amherd
Il terzo turno è quello che deciderà la rielezione della consigliera federale vallesana Viola Amherd (Centro). Le schede elettorali sono state distribuite.
Un risultato sorprendente
L’attacco dei Verdi «è clamorosamente fallito», ha sottolineato su 20 Minuten la politologa Cloé Jans. I Verdi speravano in 80 voti per Andrey, che invece ne ha raccolti solo 59. Il risultato elettorale di Ignazio Cassis è stato sorprendentemente buono.
Cassis rieletto con 167 voti
Cassis viene rieletto con 167 voti (meglio del risultato del 2019). Subisce poco, quindi, l'attacco dei Verdi e il probabile appoggio dei socialisti come quello preannunciato di parte dei Verdi Liberali.
Cassis o Andrey?
E' arrivato il momento più emozionante. Sono state distribuite le schede elettorali per il secondo turno. Si candidano il consigliere federale in carica Ignazio Cassis e il consigliere nazionale dei Verdi friburghese Gerhard Andrey.
Gysin: «Il nostro non è un attacco alla rappresentanza italiana»
Greta Gysin: «Il Ps sembra aver scelto il mantenimento dello status quo piuttosto che contenuti e temi a loro vicini. Ciò che succederà avrà giocoforza delle conseguenze sull'alleanza tra Verdi e socialisti». Quindi sulla volontà di destituire Ignazio Cassis: «Non è chiaramente un attacco alla rappresentanza italiana, ma al seggio Plr. E’ sì importante la rappresentanza di tutte le realtà linguistiche in Consiglio federale, ma lo è anche quella politica».
Parmelin rieletto
Guy Parmelin è stato rieletto con ben 215 voti (uno dei migliori risultati di sempre. Il miglior risultato resta quello di Viola Amherd, con 218 voti).
Nono tentativo dei Verdi
E' la nona volta che i Verdi tentano di entrare nel Consiglio federale. Finora non ha mai funzionato, e anche oggi le possibilità sono considerate esigue. Lo sapremo tra pochi minuti.
Si inizia
Si comincia: Guy Parmelin è il primo a candidarsi alla rielezione. Vengono distribuite le schede elettorali.
Il capogruppo parlamentare del PLR parte da lontano
È la volta del capogruppo parlamentare Damien Cottier (PLR). Parte da lontano, dallo «spirito e le origini della Costituzione federale, che si riflettono negli affreschi di questa sala». «Questo spirito - prosegue Cottier - si traduce in due principi, innanzitutto nella Concordanza, che ispira anche il nostro governo e garantisce una notevole stabilità». La Svizzera, spiega, è stata raramente colpita da disordini e rivoluzioni. «Dobbiamo riflettere attentamente se vogliamo intaccare questi principi. È chiaro che per il PLR non vi è alcuna ragione per farlo. Non è giustificato che l’ago della bilancia del Governo penda a favore del centrosinistra con l’elezione di un candidato dei Verdi e la destituzione di un consigliere federale del PLR».
«Rispetto per le istituzioni»
Il rispetto delle istituzioni impone che il Centro rielegga i membri in carica del Consiglio federale, afferma il capogruppo parlamentare del Centro, Philipp Matthias Bregy. Il gruppo si assume la responsabilità e garantisce la continuità e la stabilità necessarie per «il nostro Paese». È «con gioia e orgoglio» che il centro propone la rielezione della sua consigliera federale Viola Amherd.
Corina Gredig (Verdi Liberali) parla di concordanza
«L'attuale composizione del Consiglio federale non tiene sufficientemente conto della volontà degli elettori», afferma la capogruppo parlamentare dei Verdi Liberali Corina Gredig. La stessa parla di federalismo e concordanza, come pilastri del sistema politico svizzero. «Il nocciolo della concordanza è che i rapporti delle forze in parlamento siano rispettato anche in Consiglio federale. Ci vuole una buona rappresentanza dei partiti e dei blocchi politici. attualmente non è così. Una parte del nostro partito darà il voto a Cassis, un'altra parte al candidato dei Verdi Gerhard Andrey».
Verdi: «Abbiamo l'opportunità di un cambiamento»
Arriva l'appello della leader dei Verdi, Aline Trede. Spera nel «cambiamento», con la possibilità che si presenta oggi. «Un governo e un sistema politico sono stabili quando al governo è rappresentato il maggior numero possibile di elettori. Oggi non è così, un quarto di coloro che hanno votato non vengono rappresentati. I Verdi hanno quindi deciso di candidarsi con Gerhard Andrey: figlio di un agricoltore, esperto di digitalizzazione e imprenditore».
L'elogio socialista a Berset e ai suoi candidati
Prende parola Samuel Bendahan, copresidente del gruppo parlamentare PS. Loda ampiamente l'operato di Alain Berset, così come quello della consigliera federale socialista Elisabeth Baume-Schneider, in carica da un anno.
Quindi parla dei suoi candidati, lodando i risultati politici e professionali di Beat Jans e Jon Pult. «Siamo estremamente lieti di proporvi due candidati così competenti. Cari colleghi, grazie per riporre la vostra fiducia in uno di questi due». Non viene invece fatto cenno alla candidatura del Verdi.
Aeschi: «Non vogliamo privare la Svizzera italiana di un rappresentante»
Sale sul leggio il presidente del gruppo parlamentare dell'UDC, Thomas Aeschi. Parla delle sfide che la Svizzera si trova ad affrontare: migrazioni e contesto geopolitico. Quindi lancia un appello per l'attuale composizione del Consiglio federale. Aeschi chiede la rielezione dell'«unico Consiglio federale ticinese». «Questo è anche un requisito della Costituzione, sulla quale i deputati hanno prestato giuramento pochi giorni fa».
Quindi, sulla possibilità ventilata di una sostituzione di Cassis con il candidato dei Verdi: «Il gruppo Udc non presterà la mano ai Verdi. Non vogliamo privare la Svizzera italiana di un rappresentante. Vi invito a voler rieleggere i candidati in carica e a eleggere uno dei due candidati del Partito socialista».
Si passa alle elezioni
Eric Nussbaumer spiega la procedura elettorale.
Un difensore delle istituzioni
Per otto anni, Walter Thurnherr - il Cancelliere della Confederazione uscente - è stato colui che ha consentito alla macchina della democrazia e dell'amministrazione di funzionare senza incepparsi, grazie alle sue qualità di mediatore e alla capacità di concentrasi su quanto è politicamente fattibile, il tutto condito da un sano umorismo capace di mettere tutti a proprio agio. Così, in sintesi, il ritratto schizzato stamane dal presidente del Consiglio nazionale, Eric Nussbaumer (PS/BL), del cancelliere della Confederazione dimissionario, definito «un custode delle istituzioni». (Fonte ats)
L'addio del Cancelliere
E' la volta del cancelliere Walter Thurnherr. Innanzitutto viene letta la sua lettera di dimissioni.
«Non è stato sempre facile»
«Voglio ringraziarvi, Consiglieri nazionali e Consiglieri di Stato, dal profondo del cuore. Non è stato sempre facile, non sempre eravamo d’accordo». Ma anche le controversie, spiega, si sono rivelate importanti e hanno portato a soluzioni. Berset ringrazia di cuore anche il Consiglio federale. Augura ai colleghi il meglio, «tanta forza e resistenza».
Ringrazia anche la sua famiglia, per la quale le cose non sono sempre state facili, soprattutto durante la pandemia.
Alla fine scherza elencando i membri del Consiglio federale deceduti mentre erano in carica. E conclude: «Poter andare "in pensione" ancora in vita è una cosa piuttosto gratificante». Alla fine del suo discorso Berset assiste commosso a una nuova standing ovation.
Il discorso d'addio di Berset
Prende quindi parola lo stesso Berset, che apre tessendo le lodi delle istituzioni. Parla dell'importanza delle elezioni del Consiglio federale e della genialità del sistema politico svizzero. Paragona la democrazia a un'opera di Jean Tinguely, artista friburghese, quindi originario del suo stesso cantone.
L'elogio a Berset
Nussbaumer passa dunque all'elogio per il collega di partito Berset. Apre con una piccola battuta: «È chiaro: non tutti quelli che lo vogliono possono essere piloti». Il riferimento va a un piccolo "incidente" di un anno e mezzo fa, che vide coinvolto proprio Berset: pilotava un aereo privato quando, per ordine della polizia aeronautica, fu costretto ad atterrare in Francia. All'origine dell'intervento di polizia, «una sua errata interpretazione delle informazioni ricevute dal controllo del traffico aereo prima del volo».
«Si diceva spesso che eri un talento naturale», afferma Nussbaumer, che ripercorre la carriera del collega, promosso giovanissimo a incarichi importanti.
Berset appare pensieroso e commosso. Al termine del discorso si assiste a una standing ovation in suo onore.
La seduta è aperta
Il presidente del Consiglio nazionale Eric Nussbaumer suona la campanella e dichiara aperta la seduta del Consiglio federale. Davanti a lui siedono i membri del Consiglio federale e il cancelliere federale, che non è più ricandidabile.
Nussbaumer ha precisato che è presente la maggioranza assoluta del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, il che significa che l'Assemblea federale riunita ha il numero legale per procedere. E' quindi la volta dei saluti agli uscenti, dunque al consigliere federale Alain Berset e al cancelliere Walter Thurnherr.
A Palazzo, saranno lunghi coltelli o lame immaginarie?
Un candidato "selvaggio" al posto di Alain Berset? Ignazio Cassis rischia? Gli scenari alla vigilia dell'elezione del Consiglio federale
Pochi socialisti con Andrey
Solo una minoranza del gruppo parlamentare del PS appoggerà l'attacco dei Verdi al seggio del PLR al Consiglio federale. Lo ha dichiarato la capogruppo Samira Marti. La maggioranza degli esponenti socialisti ritiene che Gerhard Andrey non abbia nessuna chance di essere eletto. (Fonte ats)
Dal Governo al cancelliere. Poi giuramento ed elezione del vicepresidente
Una volta scelta la composizione del Governo, il Parlamento proseguirà con l'elezione del nuovo cancelliere della Confederazione, che prenderà il posto Walter Thurnherr (Centro) il quale non ha sollecitato un nuovo mandato. I candidati sono quattro: il Verde-liberale e attuale vicecancelliere Viktor Rossi, la friburghese Nathalie Goumaz (UDC), il sangallese Gabriel Lüchinger (UDC) e l'indipendente Lukas Gresch-Brunner.
Dopo aver assistito alla cerimonia del giuramento dei consiglieri federali e del cancelliere, l'Assemblea federale procederà con l'elezione del presidente della Confederazione per il 2024. Secondo il turnover, la carica spetta a Viola Amherd.
La giornata si chiuderà con l'elezione del vicepresidente del Consiglio federale per il 2024. La carica incombe a Karin Keller-Sutter. (Fonte ats)
Non si prospettano colpi di scena
Visti i rapporti di forza in Parlamento, per essere eletto Andrey ha infatti bisogno, oltre che del sostegno compatto della sinistra, anche dell'appoggio di Verdi liberali e del Centro. Quest'ultimo partito, considerato ago della bilancia, non ha però convocato l'ecologista alle tradizionali audizioni che si svolgono prima dell'elezione. Insomma, una eventuale elezione di Andrey sarebbe dunque un autentico exploit, oltre a una enorme sorpresa.
Lo scenario più verosimile rimane quindi lo status quo a livello di rappresentanza partitica in Governo. Le altre possibilità - come l'elezione di Andrey al posto lasciato libero da Berset, o di un candidato socialista "selvaggio" come suggerito da Christoph Blocher, che considera non idonei i due candidati ufficiali del PS - sono poco probabili. (Fonte ats)