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La popolazione non digerisce le loro pratiche come quella dela "clausola di inflazione", che viene definita "abusiva e illegale"
BERNA - Il settore delle telecomunicazioni è quello che ha irritato maggiormente gli utenti nel 2023. Lo riferisce oggi l'Alleanza delle organizzazioni di difesa dei consumatori, precisando che la popolazione non ha digerito le loro pratiche, e in particolare la "clausola di inflazione", che viene definita "abusiva e illegale".
Introdotta da Sunrise UPC, Swisscom e Salt, consente agli operatori di aumentare il prezzo degli abbonamenti nel corso del periodo contrattuale senza possibilità di disdetta. Applicandola, queste società contribuiscono ad alimentare la spirale del rincaro in Svizzera, sottolinea in una nota l'alleanza, della quale fa parte anche l'Acsi, l'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana.
Il fatto che Sunrise non permetta più ai clienti di disdire il contratto per iscritto è un ulteriore disincentivo per coloro che desiderano passare alla concorrenza, viene precisato, aggiungendo che questa pratica è stata fonte di numerosi reclami.
Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo le controversie relative ai contratti di consumo, come i ritardi nelle consegne di prodotti acquistati online. Spesso i consumatori si sentono impotenti quando la garanzia o le prestazioni non vengono rispettate.
Al terzo rango, ex aequo, ci sono gli abbonamenti pseudo-gratuiti che si rivelano costosi e il greenwashing praticato da molte aziende. Questo modo di procedere, vietato dalla legge contro la concorrenza sleale, è in aumento in Romandia, sottolinea la FRC.
