A causa di una frana alcuni residenti non torneranno più nelle loro case. La testimonianza di una delle persone colpite.
SCHWANDEN - Circa 30 persone non potranno più tornare nelle loro case a Schwanden, nel canton Glarona. Tra le persone colpite c'è Bruno Andreotti. «I miei genitori hanno comprato casa nel 1963. Ora è sepolta sotto il fango. Tutti i miei ricordi d'infanzia, di quando giocavo con i bambini dei vicini nel grande giardino e le foto dei miei genitori oggi scomparsi sono spariti per sempre», ha raccontato il 72enne a 20 Minuten.
Dopo diverse frane, Andreotti e sua moglie Imelda (57 anni) hanno dovuto lasciare la proprietà in agosto. «Siamo riusciti a salvare solo i vestiti che avevamo indosso, alcuni documenti e il nostro gatto», racconta Andreotti. La coppia ha poi vissuto per due mesi nell'appartamento di un amico sacerdote a Matt, sempre nel canton Glarona, prima di trasferirsi a novembre in un condominio a Schwanden.
«Mi manca la mia casa»Anche se Andreotti ha potuto far ritorno nella parrocchia in cui è cresciuto, non è più la stessa cosa: «Mi manca la mia casa», dice tristemente. «Non sono abituato a vivere in un condominio. Sento i vicini camminare sopra di me, i rumori mi tolgono il sonno». Inoltre, ora deve pagare l'affitto e riesce appena ad arrivare a fine mese.
Finora ha ricevuto 1'200 franchi grazie a un appello alle donazioni, più altri 50mila dall'assicurazione per i mobili. «Sono molto grato per questo», dice Andreotti. Anche il Comune sta facendo del suo meglio e sta aiutando le persone colpite: «La situazione è molto difficile per tutti noi e ci vorrà del tempo prima che tutto venga risolto».
Decisioni futureAl momento Andreotti non sa se in futuro costruirà una nuova casa in un luogo diverso. Sta per ora cercando di capire quanto riceverà dalla compagnia assicurativa. Ma prima di allora, sarà necessario determinare il valore esatto della proprietà acquistata per la prima volta dai suoi genitori.
Anche se non è ancora del tutto chiaro cosa riservi il futuro a lui e a sua moglie, Andreotti è ottimista: «Sono fiducioso che riusciremo a raccogliere un'altra donazione durante la raccolta fondi telefonica (qui maggiori informazioni) del prossimo mercoledì e so che prima o poi riusciremo a costruirci un nuovo futuro».