In un sondaggio gli svizzeri più attratti da pannelli solari e idroelettrico.
ZURIGO - Meno di un terzo degli svizzeri appare favorevole all'energia nucleare come modalità per salvaguardare l'approvvigionamento elettrico futuro e scarso è pure l'entusiasmo per le turbine eoliche nonché per l'importazione dall'estero, mentre sono visti di buon occhio i pannelli solari e l'idroelettrico.
È quanto emerge da un sondaggio realizzato dalla società di consulenza aziendale Deloitte condotto in novembre su un campione rappresentativo di 1900 persone, di cui riferisce oggi l'agenzia Awp.
Ai partecipanti al rilevamento demoscopico è stata posta la domanda: "Come garantirebbe l'approvvigionamento elettrico della Svizzera nei prossimi decenni?". Era possibile scegliere più opzioni: la più gettonata (63%) è stata quella dei grandi parchi solari, seguita dall'espansione dei bacini idroelettrici esistenti (53%).
Il 32% si è detto pronto a far funzionare più a lungo gli impianti atomici esistenti, mentre il 29% punta sulla costruzione di nuove centrali con tecnologia all'avanguardia. In relazione all'eolico, il 36% considera di buon occhio l'installazione di turbine in aree naturali o di montagna, mentre solo il 25% è disposto a vederle innalzarsi in prossimità di aree residenziali.
Solo il 10% è favorevole all'importazione di elettricità, un fattore che è già peraltro parte essenziale dell'approvvigionamento, sopratutto in inverno. Secondo Deloitte, gioca un ruolo anche lo scetticismo della popolazione circa l'affidabilità dei paesi limitrofi nel fornire elettricità alla Confederazione in caso di carenza a livello europeo.
Il sondaggio ha rivelato anche profonde lacune nella conoscenza delle questioni energetiche, scrivono gli estensori del rapporto. Ad esempio, solo il 17% dei partecipanti era a conoscenza del fatto che la produzione di elettricità in Svizzera è ormai quasi al 100% priva di CO2: nel 2022, oltre il 60% dell'elettricità elvetica era prodotta da centrali idroelettriche e oltre un terzo da energia nucleare.
Inoltre solo il 19% sapeva che in Svizzera è già stato individuato un sito per il deposito definitivo delle scorie nucleari. Secondo la Società cooperativa nazionale per lo smaltimento delle scorie radioattive (Nagra) sorgerà a Lägern Nord, a cavallo fra i cantoni di Argovia e Zurigo. Attualmente la Nagra sta lavorando alla richiesta di licenza generale.
Come si ricorderà al momento in Svizzera la costruzione di nuove centrali atomiche è vietata. La popolazione elvetica ha votato a favore dell'abbandono del nucleare nel 2017: in quell'occasione, la revisione della legge sull'energia è stata approvata con il 58% dei voti. La normativa stabilisce che le quattro centrali nucleari esistenti possono continuare a funzionare finché ritenute sicure, ma la costruzione di nuovi impianti non è più permessa.