È la decisione presa agli Stati.
BERNA - Il Parlamento vuole introdurre un nuovo reato di ciberbullismo nel codice penale. Con 28 voti contro 13 - il Consiglio degli Stati ha dato oggi seguito a un'iniziativa parlamentare di Gabriela Suter (PS). Visto che il Nazionale si era pure espresso a favore, la sua competente commissione può ora elaborare un progetto in tal senso.
Con il termine ciberbullismo (o "cybermobbing") si intendono molestie, diffamazioni e offese di altre persone attraverso i media digitali commesse in modo sistematico. Il "senatore" Daniel Jositsch (PS) ha dichiarato come la problematica assuma sempre più importanza e le protezioni legali attualmente a disposizione non sono sufficienti per tutelare concretamente le vittime. L'Austria ha già definito il ciberbullismo come un reato nel suo codice penale.
Anche Heidi Z'Graggen (Centro) ha sottolineato che il ciberbullismo può assumere molte forme. Le conseguenze sono enormi e possono portare anche al suicidio. I bambini e i giovani sono sottoposti a una forte pressione, ma il livello di sicurezza non è abbastanza elevato, le ha fatto eco Isabelle Chassot (Centro). Occorre quindi legiferare in materia di violenza digitale.
Già respinto
Il PLR e l'UDC e alcuni "senatori" dell'Alleanza del Centro si sono opposti invano al testo. Beat Rieder (Centro) ha sottolineato che il ciberbullismo è già stato affrontato nei dibattiti sulla revisione del diritto penale in materia sessuale. La proposta del Consiglio nazionale di aggiungere un articolo sul ciberbullismo è già stata respinta.
Rieder ha anche fatto riferimento al lavoro in corso nella competente commissione del Nazionale sulla questione dello stalking. «Al momento non c'è bisogno di un'altra norma di diritto penale».
Anche il Governo era contrario a dar seguito all'iniziativa parlamentare Suter. In un rapporto pubblicato in ottobre, il Consiglio federale ha ritenuto che il diritto penale offra già una protezione sufficiente alle vittime di molestie, sia che esse avvengano su Internet o nel mondo reale.
Di norma, questo tipo di reato sfugge alla sanzione non per carenze del diritto penale, ma perché la legge è difficile da applicare. Secondo il Governo, un articolo specifico per il ciberbullismo non risolverà il problema.