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SVIZZERA«No all’EFAS!» Il VPOD lancia il referendum

22.12.23 - 10:09
L'annuncio del sindacato arriva dopo la decisione del parlamento. «Aumenteranno i premi»
20min/Marvin Ancian
Fonte VPOD
«No all’EFAS!» Il VPOD lancia il referendum
L'annuncio del sindacato arriva dopo la decisione del parlamento. «Aumenteranno i premi»

BERNA - Il VPOD lancia il referendum contro la modifica della LAMal – EFAS – decisa dal Parlamento.

«Il progetto EFAS - scrive il sindacato - è una riforma radicale del finanziamento del sistema sanitario. Esso trasferisce la responsabilità dei cantoni in campo sanitario alle casse malati. Questo metodo di finanziamento accelererà la pressione per risparmiare sul personale sanitario, indirizzerà la spesa sanitaria verso settori a scopo di lucro e aumenterà i premi assicurativi e la partecipazione dei cittadini ai costi».

Disimpegno dei cantoni

Per il VPOD «l’EFAS è un sistema antisociale e antidemocratico. Minaccia le condizioni di lavoro del personale sanitario e la qualità dell’assistenza agli anziani. Assoggetterà le case per anziani e l’assistenza domiciliare alla stessa logica del profitto e della concorrenza che ha già portato alla chiusura di ospedali e alla riduzione di posti di lavoro nella maggior parte degli ospedali pubblici in Svizzera».

Accelerazione della medicina a due velocità

Il progetto EFAS «conferisce alle casse malati un enorme potere nel sistema sanitario. Esse gestiranno 11 miliardi di franchi delle nostre imposte e potranno decidere liberamente come distribuire queste somme colossali. Il nostro sistema sanitario sarà orientato al profitto e i cantoni potranno risparmiare ancora di più sulle prestazioni sanitarie negli ospedali pubblici, nelle case di riposo e nell'assistenza domiciliare».

Aumento dei premi

Secondo il sindacato «i premi e i contributi ai costi rischiano di aumentare in modo più marcato a causa del disinvestimento dei cantoni. I costi della cosiddetta assistenza a lungo termine (case di riposo e assistenza domiciliare), in rapido aumento per motivi demografici, dovranno essere finanziati in misura maggiore dai premi malattia. Questo trasferimento è antisociale poiché i premi vengono pagati pro capite, indipendentemente dal reddito e dalla ricchezza. Il miliardario paga come la badante. Ma non è tutto: la qualità delle prestazioni sanitarie diminuirà».

Operatori sanitari sacrificati

Gli operatori sanitari «sono da anni sotto pressione, perché i risparmi vengono sistematicamente realizzati sulle loro spalle. Con il progetto EFAS, questa pressione aumenterà ulteriormente: i posti di lavoro e i salari saranno i principali obiettivi di risparmio; più pazienti dovranno essere curati in meno tempo».

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COMMENTI
 

andrea28 11 mesi fa su tio
Invece di ammettere che il sistema non funziona perché non può esistere concorrenza per un servizio obbligatorio e vitale, si scarica sui cantoni. Bisogna abbattere i costi inutili nella gestione delle casse e per i servizi inutili. Una cassa unica toglie centinaia di dirigenti inutili. Toglie i costi di amministrazione (cambio cassa, telefonate, pubblicità). Niente franchigia differenziata. Il modello olandese sembra essere ideale: medico pagato a paziente, non a prestazione elimina le prescrizioni inutili. I bambini non pagano: evita le richieste di sussidio abbattendo le burocrazia. Visite specialistiche solo dopo aver consultato il medico di famiglia: in molti casi non serve lo specialista. Le farmacie distribuiscono i farmaci contati, non pacchi famiglia, niente spechi. Costo cassa malati in olanda: 120 euro a persona adulta.

Voilà 11 mesi fa su tio
Risposta a andrea28
D'accordo con te, ci sono modelli riproducibili da noi, basta volerli vedere e togliere la sanità dalle mani delle casse malati. Ad esempio Svezia, Danimarca e Giappone hanno un sistema centralizzato di pianificazione sanitaria, controllo dell'economicità delle cure e della qualità delle stesse, e sono considerati tra i migliori sistemi sanitari al mondo
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