Seppur i flexitariani siano in diminuzione, le alternative vegetali ai derivati animali restano saldamente ancorate ai piatti
Il nostro è il cantone in cui la scelta alternariana si sta diffondendo più velocemente, con una crescita dell'8% in un solo anno
BERNA - Nei supermercati occupano sempre più spazio e aumenta la loro varietà. Una fetta della popolazione che cresce di anno in anno e che non ha per forza l'intenzione di escludere dalla propria dieta i prodotti derivanti dall'industria animale tende ad aggiungerli al proprio carrello con molta più facilità rispetto ad alcuni anni fa.
Il 58% della popolazione svizzera rinuncia consapevolmente, più volte alla settimana, a prodotti di origine animale. Una tendenza in calo se si guarda agli scorsi anni: rispetto al 2022 il 7% in meno delle donne consuma più volte al mese alternative vegetali. Nel caso degli uomini invece la diminuzione è stata appena del 2%. Ma il dato resta comunque positivo considerando che, in tutte le regioni linguistiche della Confederazione, oltre il 50% della popolazione è flexitariana, e che quasi il 70% degli uomini e delle donne ritiene che tra cinque anni consumerà prodotti sostitutivi più spesso (37%) o con la stessa frequenza di oggi (32%).
Stando al Plant Based Food Report 2023 pubblicato da Coop in occasione di Veganuary, c'è però un'altra categoria che si sta affermando nella lotta alla diminuzione delle emissioni, al miglioramento della propria salute e che si sta interessando sempre più al benessere animale. Le persone alternariane - ossia che più volte al mese includono nel proprio pasto sostituti di derivati animali -, rappresentano oggi il 28% della popolazione svizzera (+1% rispetto al 2022) e il 58% fra loro ritiene che in futuro consumerà sempre più alternative vegane.
Chiaramente, un maggiore interesse per i reparti vegani e vegetariani al supermercato si traduce in un minore consumo di derivati animali. In un solo anno l'interessamento per carne, formaggio e latte è significativamente diminuito - seppur il 62% della popolazione continui a consumare più volte alla settimana della carne. Si parla di una diminuzione di 3 punti percentuali per il latte, sempre 3% anche per la carne e del 2% per il formaggio.
A livello economico, ad attirare maggiormente consumatori e consumatrici sono i sostituti dei latticini, che nel 2023 hanno registrato un fatturato complessivo di 134,4 milioni di franchi (+6%). Quasi 50 milioni in più rispetto ai sostituti della carne, per cui l'interesse è in diminuzione: il segmento di mercato ha registrato un calo dell'1,5% rispetto al 2022, mentre la categoria delle alternative al pesce è cresciuta del 6,7%.
In Ticino - Alle nostre latitudini si riconferma la tendenza a scegliere di includere nella propria dieta le alternative vegetali per motivi di salute in oltre il 60% dei casi. Quella ticinese, inoltre, è la popolazione in cui la scelta alternariana è la più diffusa tra le regioni linguistiche, con una crescita dell'8% dallo scorso anno (dal 28 al 35%), seppur la percentuale dei flexitariani sia in diminuzione (dal 59 al 53%).
A livello locale, riferisce a Tio/20Minuti Coop, sono i momò a guidare il Ticino verso il cambiamento. La maggior parte dei prodotti vegani viene infatti acquistata nel comune di Mendrisio, primo in tutte le categorie. Guardando alle vendite di sostituti della carne, al secondo posto troviamo Muralto, seguito da Bellinzona, Massagno e Lugano.
Considerando invece la variante vegetale di latte e yogurt, ritroviamo Massagno al secondo posto, quindi Muralto, Bellinzona e Lugano. Per quanto riguarda le alternative al formaggio, Muralto occupa nuovamente il secondo posto, con al seguito Minusio, Lugano e Losone.
Veganuary - Gennaio è un mese storicamente di sfide. Fra queste si inserisce quella di mangiare vegano per un mese, promossa dal sito veganuary.com, sul quale si possono trovare ricette, spunti e informazioni di vario genere. Negli ultimi anni si è particolarmente affermata sui social, con numerosi utenti che condividono il loro percorso, che siano già vegani o vegetariani, o che si stiano per la prima volta approcciando a questo universo.
Stando al rapporto di Veganuary 2023, lo scorso anno si sono iscritte alla challenge oltre 700mila persone e vari studi hanno dimostrato che milioni di utenti hanno partecipato senza iscriversi. Solo in Corea del Nord e a Città del Vaticano nessuno ha voluto cogliere la sfida.