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SVIZZERA«L'età di pensionamento salirà, perché lo decideranno i cittadini più vecchi»

04.01.24 - 12:22
Ne è convinta Veronica Weisser, esperta di previdenza presso UBS. I consigli: risparmio in azioni e curare le relazioni tra moglie e marito
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Fonte ATS
«L'età di pensionamento salirà, perché lo decideranno i cittadini più vecchi»
Ne è convinta Veronica Weisser, esperta di previdenza presso UBS. I consigli: risparmio in azioni e curare le relazioni tra moglie e marito

L'età del pensionamento è destinata a essere aumentata senza problemi fra un decennio, perché a decidere saranno cittadini-votanti sempre più vecchi: è la tesi di Veronica Weisser, esperta di previdenza presso UBS, che ai giovani consiglia fin da subito un risparmio in azioni, mentre a mariti e mogli suggerisce di curare la loro relazione, poiché le conseguenze finanziarie di una rottura sono importanti.

«Fondamentalmente abbiamo un buon sistema in termini di struttura previdenziale con i tre pilastri, di per sé ha le caratteristiche fondamentali di qualcosa che è sostenibile a lungo termine», esordisce l'esperta in un'intervista pubblicata oggi dal portale Cash.

Né bene, né male

«In un confronto internazionale, tuttavia, ci troviamo a metà strada, non stiamo né particolarmente bene né particolarmente male», aggiunge. «Una sedia con tre gambe ha bisogno di tutti e tre i sostegni. Il secondo pilastro domina in termini di importi versati, l'AVS svolge un ruolo molto importante in termini di sicurezza di base e nel terzo pilastro abbiamo la massima libertà come individui».

Politicamente si cerca sempre di rafforzare il primo pilastro, anche se la compensazione dell'inflazione funziona molto bene. «Le rendite AVS progrediscono strutturalmente più dell'inflazione nel lungo periodo. Abbiamo quindi un aumento costante del potere d'acquisto: quello delle pensioni minime è oggi più che sestuplicato rispetto a quando l'AVS è stata introdotta nel 1948. Inoltre, non paghiamo più queste pensioni per una media di 13 anni, ma di 24. Abbiamo registrato un forte aumento delle pensioni senza adeguarne il finanziamento. Le promesse esistenti devono essere finanziate prima di aumentare ulteriormente le pensioni».

Ai giovani: «Investite il 10% del vostro reddito mensile in azioni»

«Penso che lavoreremo più a lungo», si dice convinta la dottoressa in economia. «Tuttavia, probabilmente non siamo ancora al punto in cui c'è una maggioranza politica a favore di questo cambiamento». La pressione finanziaria - chiede il giornalista di Cash - deve diventare ancora più forte? «No, è la struttura per età che deve cambiare ancora di più", risponde l'intervistata. "Già oggi due terzi delle persone che votano hanno più di 50 anni: se due terzi avranno più di 60 anni, molto probabilmente voteranno a favore di un aumento dell'età pensionabile. Tra dieci anni questo non sarà più un problema».

A soffrire saranno quindi i giovani. «Sì, ma va anche detto che i giovani saranno in pensione ancora più a lungo, anche se l'età pensionabile aumenta». I lavoratori devono quindi attivarsi. «Esiste una semplice regola empirica che ogni giovane dovrebbe seguire, se possibile, vi mette al sicuro e vi permette di rilassarvi: a partire dal primo stipendio, il 10-15% del vostro salario lordo dovrebbe essere investito mensilmente in azioni, soprattutto attraverso il terzo pilastro. Questo vi consentirà di mantenere il vostro tenore di vita anche in età avanzata».

Meglio un mazzo di fiori al giorno che... un divorzio

L'esperta fornisce anche indicazioni per coloro che si trovano nella mezza età (diversi conti 3a, eccetera), per poi fornire un'ultima indicazione riguardo alla relazione con il compagno o la compagna. «Per la stragrande maggioranza delle persone vale la pena uscire mezz'ora prima dal lavoro e andare a comprare un mazzo di fiori per il proprio partner. I problemi relazionali hanno un costo elevato, soprattutto se vi sono in gioco bambini. A lungo termine le relazioni positive fanno bene alla salute e alle finanze».

Le difficoltà di previdenza riguardano in particolare le coppie non sposate. "A meno che entrambi i partner non siano impiegati almeno al 70%, la persona che lavora meno si trova in una brutta posizione. Spesso si spiega come ci si può tutelare in concubinato: questo è però molto costoso e di solito non viene fatto in modo adeguato. Al di là dei concetti romantici, il matrimonio in Svizzera resta quindi la soluzione migliore".

Non si può comunque stare tranquilli nemmeno sposandosi: «Un marito o una moglie non sono un piano pensionistico. Oltre il 40% dei matrimoni fallisce. Pertanto, entrambi i coniugi devono in ultima analisi essere in grado di provvedere a loro stessi. Le lunghe assenze dal mondo del lavoro sono sempre problematiche se non si riesce a raggiungere lo stesso livello salariale quando si torna a essere impiegati».

Ultimo consiglio, in questo caso per i lavoratori più anziani: evitare il pre-pensionamento: «Gli ultimi cinque anni di lavoro prima dell'età pensionabile sono responsabili di un terzo della rendita della cassa pensioni. Ciò è dovuto al tasso di conversione ridotto per il pensionamento anticipato e alla mancanza di contributi e interessi. Con pensionamento tre anni prima, il secondo pilastro è inferiore del 20-25%», fa presente Weisser. «È più sensato andare in pensione gradualmente: questo comporta anche dei vantaggi fiscali al momento del ritiro del capitale», conclude l'esperta.

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COMMENTI
 

Voilà 11 mesi fa su tio
la compensazione dell'inflazione funziona molto bene? Abbiamo quindi un aumento costante del potere d'acquisto? Ma dove vive quesa?

Tumadre 11 mesi fa su tio
Il problema è il sistema sanitario che cerca di curare anche troppo, nessuno vive per sempre è inutile spendere decine di migliaia di franchi per prolungare la vita di pochi mesi a un ultra ottantenne.

Pippopeppo 11 mesi fa su tio
Qualcuno si immagina quante commissioni pagherà alla banca, un giovane, se dal primo stipendio al pensionamento investirà anche solo il 10% in titoli? Peggio ancora chissà quante cravatte gli faranno le banche, se investe con prodotti assicurativi o simili (tipo polizze in fondi) e’ già bello se non gli fanno perdere quello che ha versato. II pilastro insegna!!!

Rigel 11 mesi fa su tio
Risposta a Pippopeppo
Mi chiedo quanto pensa che guadagnino i giovani con il primo salario. Molti non possono nemmeno permettersi di andare a vivere da soli.

Gufo1 11 mesi fa su tio
I killer del sistema pensionistico sono appunto il lavoro ridotto (la chilling GenZ che pensa di dare più peso al tempo libero che alla propria attività professionale se ne accorgerà), il crescente numero laureati che entrano tardissimo a pieno ritmo nel mondo produttivo (e che nel frattempo hanno costato parecchio al Cantone), i divorzi (che in parallelo creano pure costi sociali aggiuntivi) e la bassa natalità (chi pensa di compensarla con l'immigrazione è un illuso perché i lavoratori esteri tendono poi a fare rientrare nel loro paese quanto guadagnato).

Gufo1 11 mesi fa su tio
Risposta a Gufo1
Ergo: la ricetta a lungo termine sta nel curare la qualità della struttura sociale: più famiglie tradizionali autoctone che assicurino un assetto stabile per allevare figli ed insegnare loro che la propria vita va pianificata. Spingerli a studiare a tutti i costi non si rivela sempre pagante: per la società ma anche per loro stessi se poi non sono in grado di creare a loro volta le premesse per mettere su una propria famiglia, non storta.

Voilà 11 mesi fa su tio
Risposta a Gufo1
Chi ha una buona formazione ed è disposto ad una formazione continua fa meno fatica a trovare un posto di lavoro ed è più difficile che perda quello che ha, inoltre se la formazione gli consente di avere un reddito più alto contribuirà maggiormente anche per l'AVS. Purtroppo è un discorso meno valido in Ticino...

Spotless 11 mesi fa su tio
Risposta a Gufo1
"Famiglia tradizionale" e poi metà dei matrimoni fallisce. Finiamola con ste storielle, guardiamo in faccia alla realtà che sta cambiando progressivamente e non diamo la colpa sempre ai giovani. Se il sistema non funziona è ora di evolvere quello, non le persone stesse.

Bobo 11 mesi fa su tio
Certo già adesso a 50 e passa anni sei già vecchio figuriamoci più in là?????

Equalizer 11 mesi fa su tio
Risposta a Bobo
Hai ragione, stiamo a vedere cosa succederà quando i manager saranno la GenX, senza dimenticare che già oggi ci sono molti Millenials in posizione di comando, quindi occhio che magari oggi è il lupo a fare il pianto del gatto per dissimulare, non sarebbe la prima volta.

Equalizer 11 mesi fa su tio
Risposta a Equalizer
Corr. Volevo scrivere GenZ

Rigel 11 mesi fa su tio
Risposta a Equalizer
Quando ero giovane i miei coetanei protestavano da sessantottini. Poi sono rientrati nei ranghi. E così a seguire tutte le generazioni. Anche la GenZ fra qualche anno farà un bagno di realismo e capirà che se non lavora non mangia. Con questo non voglio dire che non sarebbe bello avere più tempo libero per la famiglia e gli svaghi, ma tra il dire e il fare.... Stiamo a vedere.
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