La geopolitica e le guerre in corso: questo sarà il focus primario del prossimo World Economic Forum
GINEVRA - Oltre 60 capi di Stato e di governo, 2800 leader economici, 200 sessioni di lavoro: sono alcuni dei numeri della nuova edizione del Forum economico mondiale (WEF) di Davos, che la prossima settimana riunirà nella località grigionese il gotha dell'economia mondiale per discutere delle nuove sfide, a partire dall'intelligenza artificiale.
Ma non ci sarà solo lo sviluppo industriale al centro del dibattito: il focus è anche sulla geopolitica e le guerre in corso, tanto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello israeliano Isaac Herzog parteciperanno agli incontri.
Il focus sulla fiducia
Nel clima di forte incertezza che ancora domina lo scenario globale, il tema di quest'anno, non a caso, è "Rebuilding Trust", ricostruire la fiducia, l'elemento fondamentale alla base di ogni sviluppo. «È una risposta diretta all'erosione di fiducia evidente nelle nostre società e tra le nostre nazioni», ha detto il direttore generale del World Economic Forum, Mirek Dusek, presentando l'edizione 2024.
Quest'anno, ha spiegato Borge Brende, dal 2017 presidente del WEF, l'appuntamento «si svolge nello scenario geopolitico e geo-economico più complesso da decenni». Per questo, per gli organizzatori, il dialogo e il confronto sono più importanti che mai. «Sappiamo che la guerra a Gaza va ancora avanti e c'è preoccupazione per una nuova escalation», per questo a Davos «porteremo gli attori principali e cercheremo di capire come evitare un nuovo deterioramento», ha spiegato Brende.
Il «discorso speciale» di Zelensky
La diplomazia giocherà quindi un ruolo importante anche grazie alla presenza del segretario di Stato Anthony Blinken, e dei premier libanese, giordano, qatariota. In presenza, per la prima volta, ci sarà anche l'ucraino Zelensky, che terrà un «discorso speciale» davanti a una delle platee più influenti del mondo. Il tentativo diplomatico di mettere fine alla guerra in Ucraina avrà un momento tutto suo domenica 14, quando circa 70 funzionari governativi di alto livello si riuniranno per discutere delle opzioni per la pace.
Molte le sessioni di lavoro sulle strategie industriali, sui cambiamenti climatici, la sicurezza globale e la transizione energetica, la tecnologia e il futuro del lavoro. Ma il tema che dominerà tutte le agende è l'intelligenza artificiale, la principale sfida del futuro ancora tutta da esplorare.
La lista dei partecipanti vede, tra gli altri, alcuni leader europei come il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, quella della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il premier olandese Mark Rutte e quello spagnolo Pedro Sanchez, oltre al premier cinese Li Qiang, e al segretario generale dell'Onu Antonio Guterrez.