Hanno testimoniato le sofferenze vissute nel corso di un'audizione
SION - Negli ultimi tre mesi dieci persone vittime di abusi sessuali nell'ambito ecclesiastico vallesano si sono presentate a una società di revisione indipendente esterna, alla quale la diocesi di Sion aveva commissionato un audit il primo novembre scorso. Le loro testimonianze rientrano nell'ambito del mandato che mira a far luce sulla gestione degli abusi sessuali nella stessa diocesi.
«A priori, tutte queste situazioni erano note alla diocesi e queste persone hanno potuto testimoniare, in tutta libertà e ciascuna a modo suo, le sofferenze vissute», indica la società di revisione in un rapporto intermedio pubblicato oggi dalla diocesi di Sion.
È ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive, ma sembra molto chiaro che il bisogno di riconoscimento delle vittime e le loro diverse aspettative nei confronti della Chiesa - in termini di proattività, comunicazione e trasparenza - sono ben lungi dall'essere state pienamente soddisfatte, aggiunge il rapporto.
Per affinare l'analisi e decidere sulle pratiche della diocesi, sarà necessario «confrontare le testimonianze con il modo in cui sono state trattate amministrativamente dalla Chiesa», in particolare scavando negli archivi segreti. Sarà inoltre necessario verificare se le direttive della Commissione della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) pubblicate nel 2019 sono state rispettate nei casi più recenti, viene precisato.
Diverse audizioni - Il rapporto, commissionato il primo novembre dello scorso anno, ha quale obiettivo di stabilire chi, all'interno della diocesi di Sion, sia responsabile delle disfunzioni legate all'accoglienza delle vittime e al trattamento degli abusi negli ultimi decenni. Il mandato è stato affidato alla società di revisione Vicario Consulting.
Quest'ultima, oltre alle dieci vittime, ha ascoltato anche il presidente della Commissione di esperti della CVS "abusi sessuali in ambito ecclesiale", diversi membri del Gruppo di sostegno alle persone abusate da personalità religiose (SAPEC), la direzione della Commissione di ascolto, conciliazione, arbitrato e riparazione (CECAR) e i ricercatori che hanno lavorato al rapporto di Zurigo pubblicato lo scorso settembre, che ha rivelato 1002 casi di abusi sessuali nella Chiesa cattolica svizzera a partire dal 1950.
Appello alle vittime - Nel suo comunicato, la diocesi afferma di aver ricevuto diverse testimonianze e lancia un appello alle vittime riguardo a due situazioni specifiche: una concerne un vicario di una parrocchia di Sion, di origine francese, morto nel 1977, che avrebbe abusato di diversi bambini per anni; l'altra è legata al parroco di una parrocchia nella parte francofona della diocesi, che è stato in carica 48 anni, morto nel 1983 e che avrebbe abusato di adulti e bambini.