Christoph Mäder, presidente di Economiesuisse, si dice favorevole all’iniziativa sulle pensioni e contrario a quella sull’AVS.
BERNA - Compirà 65 anni in estate, ma il suo obiettivo è continuare a lavorare. In una lunga intervista al Blick, Christoph Mäder, presidente di Economiesuisse, esprime in maniera chiara il suo pensiero: favorevole all’iniziativa sulle pensioni e contrario a quella sull’AVS (entrambe in votazione il 3 marzo).
«Lavorare fino a 70 anni per me non sarebbe un problema - commenta - Abbiamo un eccellente sistema di sicurezza sociale di cui dobbiamo prenderci cura. Questo significa anche non gravare il primo pilastro di compiti non suoi e che non è in grado di assolvere. La tredicesima AVS comporterebbe costi aggiuntivi per cinque miliardi di franchi all'anno. A pagarne le spese sarebbero i giovani».
Secondo Mäder, l’iniziativa voluta dai sindacati produrrebbe «enormi costi. A farne le spese sarebbero, paradossalmente, anche coloro che ne hanno effettivamente bisogno. Le conseguenze di una vittoria del "Sì" sarebbero l'aumento dell'IVA o le trattenute sui salari, o addirittura entrambe le cose. In altre parole, il potere d'acquisto di tutti ne risentirebbe».
A causa dell'allungamento dell'aspettativa di vita e delle tendenze demografiche, «oggi viviamo molto più a lungo. Poiché la demografia non può essere "ingannata", non possiamo evitare un dibattito sul prolungamento della vita lavorativa».
Il presidente di Economiesuisse, oltre a mettere l’accento sulla necessità di sfruttare meglio «il potenziale della forza lavoro nazionale», fa notare come la Confederazione, anche in futuro, «continuerà a dipendere dall’immigrazione. Settori vitali come quello ospedaliero non possono farne a meno. Chiunque lo neghi, sbaglia a valutare la realtà».
Sulla digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, Mäder non nega l’impatto sul panorama lavorativo: «Ma è sempre così quando si affermano nuove tecnologie. Sono convinto che alcune funzioni saranno eliminate, ma allo stesso tempo stanno emergendo nuove professioni che prima non esistevano nemmeno. L’automazione nel settore dei servizi può, a prima vista, sembrare spaventosa. Ma, in realtà, potrà portare dei guadagni». E ancora: «La digitalizzazione non significa meno lavoro, ma piuttosto un lavoro diverso. Inoltre, alcune professioni oggi sono svolte da immigrati. L’automatizzazione ne potrebbe ridurre il numero».