Viola Amherd prende la parola sullo “scandalo” relativo al presunto buco miliardario dell'esericto.
BERNA/TALLINN - Non esiste alcun buco finanziario all'interno del Dipartimento della difesa. A dirlo è la presidente della Confederazione e titolare dello stesso DDPS Viola Amherd, stando alla quale l'affermazione secondo cui l'esercito non è in grado di pagare le fatture è falsa.
Dall'Estonia, Paese in cui si trova in visita, la consigliera federale ha commentato per la prima volta la questione relativa ai problemi economici delle forze armate. L'esercito sta saldando tutte le fatture previste da contratto per quest'anno e per i prossimi, ha assicurato a Keystone-ATS.
Secondo una prassi consolidata, nella pianificazione finanziaria degli acquisti di armamenti vengono utilizzati importi più elevati rispetto agli obblighi contrattuali, ha dichiarato la numero uno del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Questo comporta il vantaggio che i progetti che vengono ritardati o non realizzati per qualsiasi motivo possono essere sostituiti con altri acquisti necessari.
Inoltre, i crediti d'impegno concessi per un anno specifico non vengono utilizzati completamente in quell'anno, ha continuato Amherd. «La situazione attuale è tutt'altro che esotica in termini di politica finanziaria», ha dichiarato la vallesana.
Allo stesso tempo, la presidente della Confederazione ha fatto riferimento alla mutata situazione legata alla sicurezza alla luce delle guerre in Ucraina e in Medio Oriente: «L'esercito è stato ridotto all'osso per un trentennio ed è ovvio che non si può rimediare in cinque anni e senza un aumento dei fondi».
I giornali del gruppo CH Media hanno riportato negli scorsi giorni che la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter ha appreso solo dalla stampa della carenza di liquidità in seno al DDPS. Non c'era motivo di informare l'intero governo, ha detto Amherd sollecitata su questo punto, in quanto disponeva delle cifre necessarie nell'ambito della sua pianificazione finanziaria.
Secondo Amherd inoltre, non ci sono divergenze fra lei e il capo delle forze armate, Thomas Süssli, sul ritmo dell'aumento delle spese per l'esercito, come invece ha riferito la stampa domenicale. Inizialmente, il parlamento aveva approvato due mozioni che chiedevano un incremento all'1% del prodotto interno lordo (Pil) entro il 2030. Tuttavia, dopo un lungo braccio di ferro tra le due Camere durante la sessione invernale, il legislativo ha accettato la proposta del Consiglio federale di estendere la scadenza al 2035.