Nella giornata internazionale della lotta contro il tumore pediatrico, Cancro Infantile in Svizzera lancia un appello alla politica.
BERNA - «Non c'è cura senza ricerca». È questo il monito lanciato oggi - giovedì 15 febbraio - dall'organizzazione Cancro infantile in Svizzera (CIS) nella giornata internazionale dedicata alla lotta contro i tumori che colpiscono i più giovani. Una diagnosi rara - circa 350 casi all'anno in Svizzera, una quindicina in Ticino - che è però tra le peggiori che possano abbattersi su una famiglia.
Malattia rara, terapie "vecchie" - Anche perché le terapie per questo tipo di cancro - proprio perché raro - non risultano essere all'avanguardia come quelle super-innovative che stano rivoluzionando l'oncologia degli adulti. «Data la bassa incidenza dei casi - fa presente Cancro infantile in Svizzera - l'industria farmaceutica non è incentivata a condurre ricerche per sviluppare nuovi farmaci».
Uno su cinque non ce la fa - Insomma per le industrie farmaceutiche il santo non vale la candela. Oncologi pediatrici e ricercatori stanno però facendo il possibile affinché anche questi pochi giovanissimi pazienti non vegano più dimenticati e possano avere accesso alle migliori e più moderne terapie anti-tumorali. E qualche risultato lo hanno già ottenuto.
«Negli ultimi decenni le possibilità di guarigione sono notevolmente aumentate, anche se un bambino su cinque ancora non ce la fa», ricorda il CIS, sottolineando una volta di più quanto sia importante intensificare la ricerca sul cancro pediatrico. «Se vogliamo che in futuro i bambini malati di cancro in Svizzera siano curati con terapie migliori e all’avanguardia - precisa la CEO Valérie Braidi-Ketter - la ricerca ha urgente bisogno di un maggiore sostegno finanziario».
La politica può far molto - Un sostegno finanziario che passa inevitabilmente anche dalla politica. La Svizzera è infatti al momento lontana anni luce da altri paesi europei che hanno riconosciuto questa lacuna e vi hanno posto rimedio. Nella Confederazione, invece, la ricerca al momento procede solo grazie a donazioni e finanziamenti di terzi. Che però non bastano per fare in modo che i giovani pazienti pediatrici possano beneficiare a pieno dei progressi della medicina.
«Quest'anno - ricorda il CIS - il Consiglio federale è chiamato a deliberare sul finanziamento della ricerca per la legislatura 2025-2028. Auspichiamo che i bambini affetti dal cancro non vengano dimenticati. Solo con un maggiore sostegno finanziario la Confederazione potrà contribuire in modo significativo all'assistenza medica di base per questo gruppo di pazienti particolarmente vulnerabile».
«Una strategia nazionale» - In conclusione, Cancro infantile in Svizzera invita tutti a lottare uniti contro questa piaga. «La battaglia contro il cancro potrà essere più efficace solo se governo federale, cantoni, organizzazioni competenti ed esperti affronteranno insieme le sfide nell'ambito di una strategia coordinata a livello nazionale».
Attualmente, infatti, la Svizzera è uno dei pochi paesi europei a non avere ancora un piano nazionale contro il cancro, nonostante il Consiglio degli Stati e la Commissione permanente del Consiglio nazionale si siano già espressi favorevolmente. «Soprattutto nel caso di malattie rare come il cancro pediatrico, in cui il settore privato è poco incentivato a sviluppare nuovi farmaci e terapie, una strategia oncologica coordinata a livello nazionale può essere efficace», conclude l'organizzazione auspicando che anche il Consiglio nazionale durante la sessione primaverile «riconosca l'urgente necessità di agire».