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SVIZZERA/ITALIA«La traversata alpina del Cervino è un flop»

19.02.24 - 08:21
Attualmente la funivia è fuori servizio. Tour operator e Cervino AG confermano però lo scarso interesse.
Foto Deposit
Fonte SonntagsZeitung
«La traversata alpina del Cervino è un flop»
Attualmente la funivia è fuori servizio. Tour operator e Cervino AG confermano però lo scarso interesse.

ZERMATT - Doveva essere il fiore all'occhiello delle traversate alpine, la funivia-gioiello di un viaggio in cabinovia che da Zermatt porta a Breuil-Cervinia, in Valle d'Aosta. Ma qualcosa non sta andando per il verso giusto, come riferisce la SonntagsZeitzung, che parla di vero e proprio «flop».

Inaugurata pomposamente la scorsa estate, la funivia Matterhorn Glacier Ride sembra non riscuotere troppo successo tra i visitatori: a dirlo sono uno dei principali tour operator e la portavoce della Cervino AG, la società ferroviaria di montagna di Cervinia.

Stando a quanto dichiarato al domenicale dall'operatore turistico «ci sono solo poche prenotazioni dall'Asia per quest'estate, e anche in questo caso non si tratta di una traversata delle Alpi con proseguimento in Italia, ma solo di una gita di un giorno da Zermat». Per la Cervino AG, invece, lo scarso interesse si deve «alla mancanza di pubblicità».

Di tutt'altro avviso Bergbahnen Zermatt, la società di gestione dell'impianto che invece scrive che «l'interesse per la nuova offerta è alto. Siamo molto soddisfatti dell'utilizzo nel primo periodo di esercizio».

Il piano era quello di permettere ai «viaggiatori provenienti dall'Asia e dall'America» di integrare «Zermatt nel loro tour europeo, ad esempio sulla rotta Milano-Parigi. L'idea era quella di far sì che i bagagli dei viaggiatori venissero trasportati separatamente sulle montagne due volte al giorno con una sorta di servizio di maggiordomo, in modo che gli ospiti potessero concentrarsi completamente sul viaggio e sulle varie attrazioni lungo il percorso» scrive il domenicale.

Poi però sono arrivati i primi imprevisti: saltate le gare di Coppa del Mondo sul Klein Matterhorn a novembre per le avversità del maltempo (pronosticate con largo anticipo da vari conoscitori del luogo ma rimaste inascoltate) ci si è messa a dicembre una lettera della società di gestione che informava che dall'8 gennaio la funivia si fermava per «la sostituzione di un cavo di sospensione» a pochi mesi dall'apertura.

Non bastasse, c'è il problema del costo del "passaggio": la traversata delle Alpi a senso unico in estate costa 142 franchi per gli adult fino al campo glaciale del Plateau Rosa. Se si vuole tornare il giorno stesso, si pagano addirittura 218 franchi. «Si tratta di un prezzo troppo alto» ha dichiarato il tour operator. Inoltre sembra che il trasporto bagagli non giri a regime come preannunciato. Zermatt Bergbahnen dà la colpa alle autorità di frontiera italiane. Secondo una lettera inviata a dicembre - scrive ancora il domenicale - le autorità italiane «non hanno ancora rilasciato un'autorizzazione per il trasporto dei bagagli e, secondo un informatore, gli italiani non vedono di buon occhio l'idea che i bagagli vengano trasportati oltre il confine separatamente e non in presenza dei viaggiatori».

Gli italiani da par loro respingono queste accuse e affermano che l'autorizzazione è stata fornita. L'operatore della ferrovia di montagna Cervino AG rimanda la "palla" dall'altra parte del campo e parla di «chiarimenti ancora in corso». La dogana svizzera informa che la ferrovia di montagna non hanno ancora ricevuto tutte le autorizzazioni: «Le discussioni sono in corso, ma non è ancora stato firmato alcun contratto».

Un altro ostacolo, non di poco conto, è l'incertezza "cronica" del tempo a quelle latitudini. Un gruppo di turisti che aveva prenotato la traversata delle Alpi con albergo bloccato in Italia ha dovuto rinunciare al viaggio a causa del maltempo.

Questo perché, va da sè, una funivia agganciata a quell'altezza non è proprio la stessa di un treno per lo Jungfraujoch, «che viaggia verso l'alto in sicurezza in un tunnel, sottolinea» ricorda la Sonntagszeitung. Questo genere di incertezza non aiuta di certo la corsa alle prenotazioni. Del resto la stessa società di gestione ha ricordato al domenicale che «al mattino possono sempre verificarsi piccoli ritardi, a seconda del vento e delle condizioni meteorologiche sulla montagna».

Una cosa comincia a essere certa: la funivia di tutte le funivie, che avrebbe dovuto funzionare tutto l'anno, dovrà ridimensionare le proprie ambizioni e accontentarsi del turismo estivo. Lo dicono anche i numeri dell'esercizio invernale: mentre «circa 8.000 sciatori hanno risalito il Klein Matterhorn ogni giorno, solo 800 persone hanno preso la cabinovia di collegamento con l'Italia» conclude il domenicale.

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